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PRATO – Sull’assoluzione con formula piena di Mario Cusimano, tecnico manutentore imputato per la morte di Luana D’Orazio, la giovane operaia 22enne rimasta uccisa il 3 maggio 2021 dopo essere stata trascinata all’interno di un orditoio nell’azienda tessile di Montemurlo dove lavorava interviene Marta Logli (Pd).
“Le sentenze – commenta Logni – non si commentano e va sempre rispettato il lavoro della magistratura. Detto questo, però, non possiamo tacere il sentimento di profonda rabbia e impotenza che proviamo oggi, a quattro anni e mezzo dalla tragica morte di Luana D’Orazio. Non è accettabile che in tutti questi anni non siano emerse responsabilità chiare. Il 3 maggio 2021 una giovane operaia di 22 anni, madre di un bambino, è morta mentre lavorava, stritolata da un orditoio a cui erano stati tolti sistemi di protezione. Le indagini e le perizie hanno evidenziato che il macchinario presentava gravi anomalie. Secondo gli esperti nominati dalla procura, la saracinesca antinfortunistica non si è abbassata e parti del macchinario erano state manomesse. Nel 2022, i titolari dell’azienda tessile in cui lavorava hanno patteggiato. Ieri il tecnico manutentore è stato assolto in primo grado per non aver commesso il fatto. Ne prendiamo atto ma ci chiediamo: di chi è la responsabilità? Chi ha tolto le protezioni?”.
“Per noi la morte di Luana è una ferita aperta. Una cosa però la sappiamo: il colpevole è un sistema che premia il profitto e la produzione a discapito della vita stessa. Ed è per questo che chiediamo un impegno reale e misurabile da parte delle istituzioni, della politica, delle associazioni di categoria e dei sindacati affinché si faccia di più sul fronte della sicurezza e della prevenzione. Non è sufficiente dire ‘mai più’, occorre tracciare una strada definita e chiara per mettere fine alla strage continua. Lo dobbiamo a Luana e a tutte le persone che hanno perso la vita andando semplicemente a lavorare. Come Partito Democratico, ribadiamo con forza che la tutela della vita delle lavoratrici e dei lavoratori non può essere considerata un costo: deve essere un principio non negoziabile. E deve esserci giustizia per Luana e la sua famiglia”.


