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“Negli ultimi trent’anni, chi adesso sfila insieme ai Sudd Cobas si è girato dall’altra parte. O nel peggiore dei casi ne è diventato connivente”.
E’ l’attacco di Gianluca Banchelli, candidato al consiglio regionale per Fratelli d’Italia, in merito alla manifestazione organizzata dal sindacato Sudd Cobas per questo pomeriggio (20 settembre), a seguito dell’aggressione subita da un operaio in sciopero davanti alla stireria L’Alba a Montemurlo lo scorso 16 settembre.
“Vedere tutto questo livello di agitazione intorno alle iniziative dei Sudd Cobas mi mette addosso veramente tanta amarezza. La politica, solo per fini elettorali, sta mettendo nel buglione tutto e il contrario di tutto: mafia, sfruttamento, illegalità, diritti, salari. Tutto in un brodo primordiale senza soluzione e via di uscita, in attesa di un fragoroso big bang che ucciderà definitivamente questa città e questo distretto, per lo meno nella parte moda abbigliamento. L’espansione del distretto abbigliamento – prosegue – è certamente stata sottovalutata e nell’arroganza tipica dell’ideologia ‘sinistra’, allora come adesso, è subito diventato un problema di razzismo. Ero un adolescente e in città si affrontava l’argomento dicendo: ‘Sai, almeno i cinesi lavorano'”.
Banchelli non ha risparmiato un attacco agli stessi sindacalisti Sudd Cobas. “Noto nell’affrontare le questioni legate a questo mondo una superficialità preoccupante, pari a quelle di un sindacato che ha come unico scopo quello di creare un caso anziché risolverlo. E a farne le spese sono sempre i più deboli. Sono sempre quelli che ogni giorno lottano con il mondo del consumismo per guadagnare quel centesimo che ti permette di sopravvivere”.
“E sia chiaro che questa cosa riguarda tutti gli operatori di quella filiera, italiani e non – aggiunge il candidato FdI – voglio dirlo con tutta la serenità di una persona che ha lavorato nella filiera tessile per almeno 20 anni. Per salvare il distretto, per tutelare il lavoro e per generare ricchezza la lente dell’informazione deve aiutare le eccellenze di questo territorio ad emergere in questo fango e deve lasciare che sia la lente della giustizia a fare il pulito necessario affinché queste stesse eccellenze possano essere da esempio e da faro alle nuove generazioni”.
“La politica invece deve generare e favorire occasioni e opportunità. Perché il nodo è lì, non nel consenso elettorale, ma nel futuro dei nostri figli – conclude Banchelli – ai quali dobbiamo raccontare che la bellezza salverà il mondo, e che questa bellezza si fa a Prato”.


