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PRATO – “Gravissimo l’infortunio sul lavoro che ha travolto un giovane di soli 20 anni. Questo non è un incidente, è l’ennesimo fallimento di un sistema che non riesce a garantire la sicurezza e la dignità di lavoratori e lavoratrici. Non è possibile vedersi compromesso il futuro per aver svolto il proprio mestiere o addirittura morire di lavoro. Quanto avvenuto è l’ennesimo tragico promemoria di un problema sistemico che non possiamo più ignorare. La sicurezza sul lavoro non può ricadere sulle spalle di chi lavora”.
Così Marta Logli, candidata in Consiglio Regionale per il Pd Prato, sull’incidente mercoledì (17 settembre) ha coinvolto un operaio pratese di appena vent’anni in un’azienda tessile di via del Molinuzzo. Il giovane stava lavorando a una calandra quando il braccio sinistro è rimasto intrappolato all’interno del cilindro del macchinario.
“Ogni giorno – afferma la candidata Pd – ci scontriamo con un mercato del lavoro sempre più precario e ingiusto, dove noi giovani (e non solo), pur di avere una possibilità, siamo costretti ad accettare anche condizioni che mettono a rischio la nostra salute, con lavori precari e mal pagati, e a rinunciare a prospettive future. L’insicurezza lavorativa, l’assenza di un reddito stabile, la mancanza di tutele, la precarietà, sono un ostacolo al farsi una famiglia, all’acquistarsi una casa. Tutto ciò è il risultato di scelte sbagliate”.
“È inaccettabile – prosegue Logli – che in un paese civile la sicurezza non sia un diritto, ma una variabile di cui disporre a discrezione. Il costo di un infortunio, sia in termini umani che sociali, è enormemente superiore a qualsiasi investimento in prevenzione e formazione. Non si può continuare a pensare alla sicurezza sul lavoro come a un costo per le aziende: è intollerabile. L’intervento, sul luogo, degli ispettori dell’Asl è fondamentale per accertare le responsabilità e garantire che chi non rispetta le norme venga punito. Ma la politica ha il dovere di assicurare che questi eventi non si verifichino più e deve tutelare il lavoro e chi lo presta”.
“Dobbiamo lavorare affinché il lavoro torni ad assicurare un’esistenza dignitosa e affinché lavorare sia sicuro: dunque monitorare sull’applicazione rigorosa delle leggi sulla sicurezza nel lavoro, potenziare i controlli e premiare le imprese che investono nella prevenzione. La sicurezza sul lavoro – conclude l’esponente Pd – non deve essere un’opzione, ma la prima e non negoziabile condizione per ogni azienda e un diritto garantito a ogni persona che entra nel mondo del lavoro”.


