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Osservatorio Ambientale di Prato: “No all’abbattimento dei tigli in via Firenze”

Le associazioni ambientaliste del territorio: "Da giorni chiediamo un confronto urgente alla sibdaca Bugetti e ai suoi assessori, senza ricevere nessuna risposta"

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PRATO – Si alza il livello dello scontro a Prato sui lavori in via Firenze e l’annunciato abbattimento dei tigli a bordo strada. 

L’Osservatorio Ambientale di Prato ribadisce la netta opposizione “insieme a residenti e cittadinanza all’abbattimento massivo del filare di tigli su via Firenze a Prato (zona Macine – la Querce), un patrimonio arboreo storico e sano, fondamentale per la mitigazione del riscaldamento climatico e l’ossigenazione dell’aria, peraltro in zona ad elevato rischio idrogeologico, per cui è stato presentato dall‘associazione Atto Primo un esposto a procura della Repubblica e carabinieri forestali“.

“Questa operazione – dice l’osservatorio – rappresenta un atto di vandalismo contro l’ambiente, contro ogni logica di azione per la mitigazione della crisi climatica, dichiarata dalla stessa amministrazione comunale nel 2019 e per questo anche contraria alla tutela della salute della cittadinanza. La sistemazione delle pertinenze stradali con un marciapiede omogeneo di fronte alle abitazioni è infatti possibile anche salvaguardando il patrimonio arboreo. Da giorni si chiede un confronto urgente alla sindaca Bugetti e ai suoi assessori, senza ricevere ad oggi nessuna risposta, tanto da convincerci all’imminente mobilitazione contro questo scempio. La sostituzione dei tigli con piante di farnia comporterebbe infatti una perdita irrimediabile in quanto ad ombreggiatura e alla capacità di depurazione dell’aria”.

“L’abbattimento di 45 alberi quasi ottuagenari – spiegano dall’Osservatorio – che rappresentano un “cappotto isolante” naturale per le abitazioni, in una frazione stretta fra la ferrovia e la massicciata stradale, viene giustificato negli atti del Comune per favorire la mobilità pedonale e per riordinare le aree di parcheggio degli autoveicoli. In realtà nessuna di queste opportune operazioni comporta di per sé la necessità di abbattimento delle piante. La vera questione è rappresentata dall’incuria e dalla scarsa manutenzione del verde, perpetrate fino allo sfinimento di alcuni residenti e alla decisione di rimozione degli alberi, che negli anni hanno subito colate di asfalto addirittura fino al tronco (foto allegata), causando la fuoriuscita delle radici. Del resto, la situazione è stata peggiorata dal riassetto stradale operato dalla giunta Biffoni, con una pista ciclopedonale sproporzionata, parziale e asimmetrica, peraltro del tutto priva di alberature ombreggianti”.

“Il Comune di Prato si fregia di una copiosa produzione di progetti green e poi realizza interventi di “disboscamento” come questo in via Firenze – prosegue la nota – o come quelli precedenti in via Roma e nel viale Montegrappa; arrivando a progettare un parco centrale di Prato nell’area dell’ex-ospedale, senza la previsione di piantare un albero e senza aver fatto una valutazione sul microclima. Con questo atto la giunta Bugetti s’iscrive in piena continuità con l’emergenza climatica prima dichiarata e poi perpetrata dai suoi predecessori in termini di consumo di suolo e deforestazione urbana. Alla sindaca e ad uno o più degli assessori con deleghe sparpagliate si rinnova la richiesta di spiegare in che modo secondo loro l’abbattimento massivo possa “generare effetti positivi sulle componenti ambientali e sulla salute dei cittadini” come scritto nel progetto. Nel guazzabuglio politico di questa amministrazione infatti non si capisce neppure chi possa essere titolare della questione: Faggi per l’ambiente? Biagioni per la transizione Eeologica? Sapia per i lavori pubblici? Sanzò per la mobilità? Tante deleghe sparse e nessuna risposta”.

“Quel poco che è stato dichiarato dall’assessore ai lavori pubblici Sapia – conclude – ha riguardato la necessità di rifacimento della rete fognaria, che a detta sua non sarebbe possibile senza l’abbattimento dei tigli, quando invece nella relazione tecnica degli atti è scritto: Da un esame a vista dei pozzetti di ispezione, dei tombini e dei terminali, risulta che i sottoservizi siano stati predisposti al centro della carreggiata, non interferendo pertanto con la realizzazione dei nuovi interventi”.

© Riproduzione riservata

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