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“Prato non è un protettorato straniero della Cina: stop a violenza e pressioni esterne alle nostre istituzioni”

Stanasel (Lega) "Questo non è normale dissenso: è un tentativo organizzato di influenzare l'ordine pubblico"

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PRATO – Sugli episodi di violenza avvenuti oggi, 17 novembre, all’Euroingro interviene Claudiu Stanasel, già Vice Presidente del Consiglio Comunale di Prato e Leader del Carroccio.

“Gli episodi avvenuti all’Euroingro – commenta – segnano un punto di non ritorno: prima l’assalto violento al presidio dei Sudd Cobas, con feriti tra manifestanti e poliziotti, poi la mobilitazione su WeChat per coinvolgere il Consolato cinese e fare pressione sulle istituzioni italiane. Questo non è normale dissenso: è un tentativo organizzato di influenzare l’ordine pubblico attraverso canali esterni allo Stato. Siamo di fronte a fatti gravissimi: l’aggressione dimostra un totale disprezzo per le istituzioni e la presunzione di poter intervenire nelle dinamiche locali tramite reti interne o appoggi stranieri è incompatibile con le regole del nostro PaeseA chi pensa di trasformare Prato in una zona franca ricordo che questa è l’Italia, non un protettorato straniero. Nessuno può intimidire le istituzioni italiane né usare piattaforme importate per condizionare scelte politiche e di ordine pubblico. Questi comportamenti mettono a rischio la convivenza civile e non saranno tollerati.Dai messaggi scambiati su WeChat emerge un elemento ancora più sconcertante: non compare una sola parola sui problemi reali che da anni affliggono il distretto: illegalità, sfruttamento, capannoni-dormitorio, lavoro nero, condizioni di schiavismo moderno”.

“Nessun richiamo – prosegue – alle inchieste, alle morti sul lavoro,  ai turni disumani. L’unica preoccupazione è la difesa degli introiti economici, non il rispetto delle leggi italiane. Questo comportamento rivela un tentativo di proteggere modelli economici opachi, spesso fondati sulla concorrenza sleale, e di attivare pressioni esterne per ostacolare qualsiasi richiesta di legalità. La conclusione è chiara e inequivocabile: lo Stato intervenga subito, si identifichino i responsabili dell’aggressione, si verifichino le interferenze esterne e si ribadisca un principio fondamentale: a Prato comandano le istituzioni italiane e chi vive qui deve rispettare le nostre leggi, senza eccezioni. Questo messaggio forte rimette al centro la legalità e la tutela dell’autorità dello Stato nel cuore del distretto pratese.”

© Riproduzione riservata

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