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PRATO – La Commissione europea ha conferito al Comune di Prato il riconoscimento Eu Mission Label Climate-Neutral and Smart Cities approvando, in questo modo, il Contratto di città sul clima del Comune. Pertanto, il programma di azioni siglato dai 51 partner lo scorso marzo è stato ritenuto in linea con la missione e i soggetti firmatari possono metterlo in atto da oggi. La missione principale, che Prato condivide con altre 99 città europee (di cui 9 italiane), è quella di ridurre dell’83 per le emissioni di Co2 entro il 2030.
L’iniziativa è nata a seguito della selezione di Prato, da parte della Commissione Europea, tra le 100 città dell’Unione che hanno partecipato alla Missione Ue 100 città climaticamente neutrali & smart, la cosiddetta Missione Città, per la quale si erano candidate 377 città europee.
Il piano prevede di raggiungere il traguardo della neutralità climatica mediante alcune azioni concrete: decarbonizzare i consumi termici ed elettrici attraverso la riduzione della domanda e l’aumento dell’efficienza dei sistemi impiantistici nel settore civile e industriale; elettrificare i consumi in ambito civile e nella mobilità; aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili (principalmente fotovoltaico); favorire il consumo di energia da fonti rinnovabili, non necessariamente prodotta localmente; diffondere modelli di consumo consapevole, finalizzati alla riduzione dell’uso di materie prime e al loro riutilizzo e riciclo; promuovere mobilità alternativa e a basso impatto; aumentare stoccaggio/assorbimento di carbonio.
“Questo contratto – ha dichiarato l’assessore alla transizione ecologica Marco Biagioni, che il 22 ottobre prossimo si recherà a Strasburgo al Parlamento Europeo a ritirare il premio – ci permette di far parte di un network nel quale condividiamo con le altre città anche la partecipazione a bandi, progetti e buone pratiche. È un vero e proprio lavoro di squadra in cui uniamo le forze per la transizione energetica, ecologica e digitale in tutti i settori. Sono soddisfatto del riconoscimento ottenuto che ci consente di avere una pianificazione degli obiettivi da raggiungere e del lavoro da fare in sinergia con le associazioni di categoria, sindacati, ordini professionali, enti del terzo settore. Voglio però ricordare che è importante che tutta la città si senta ingaggiata in questo, perché il Comune da solo riuscirebbe a contribuire solo all’abbattimento dell’1% delle emissioni. C’è un restante 82% che dipende da trasporto privato, residenze, industria e settore terziario. A noi il compito di dare gli strumenti ai cittadini per essere protagonisti di questo cambiamento”.
Il contratto di città è stato firmato da più di 50 soggetti del territorio che provengono dai più diversi settori: economici, sociali, ambientali, culturali, del mondo della salute, della mobilità, dei rifiuti, dell’acqua, dell’energia, eccetera.