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PRATO – Interventi a Figline, la sindaca Bugetti: “Mi fa molto piacere che i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia abbiano deciso di occuparsi delle zone alluvionate di Prato. Ora che hanno preso visione degli interventi da realizzare, auspico che chiedano ai propri parlamentari di riferimento e al governo, le risorse promesse che ancora stiamo aspettando per mettere in sicurezza il territorio”.
Così la prima cittadina risponde alle affermazioni che arrivano dall’opposizione al rientro da un sopralluogo del 27 agosto a Figline, uno dei punti più colpiti dall’alluvione del 2 novembre. Sul posto c’erano il presidente dei giovani di Fdi Alberto Corsi assieme alla consigliera comunale Eleonora Cioni e al capogruppo Tommaso Cocci. Gli esponenti di Fdi sul tema hanno annunciato che depositeranno in Comune un’interrogazione sullo stato degli interventi sia di competenza comunale sia del Consorzio di bonifica.
Gli esponenti del partito della Meloni hanno puntato il dito sui sedimenti che ostruiscono il rio Balloni e il rio Bagni, sui parapetti da ricostruire e sui detriti ancora accumulati e presenti sui terreni privati. Secondo gli esponenti dell’opposizione sarebbero state disattese anche le promesse sulle infrastrutture come l’ampliamento del parcheggio Tintori.
“Cocci e Cioni hanno fatto bene a verificare di persona lo stato dei luoghi – commenta Bugetti – Spero che i due consiglieri comunali trovino il tempo anche per andare a Roma. Dopo il mio insediamento, in occasione della visita dell’onorevole Erica Mazzetti di Forza Italia, chiesi l’impegno di tutti i parlamentari per avere più attenzione da Roma per Prato. Da Fratelli d’Italia silenzio totale. Questo attivismo a due velocità stona, soprattutto quando si è la principale forza di governo perciò li invito a unirsi a noi per chiedere al governo Meloni di tenere fede agli impegni presi. Hanno ragione entrambi nel dire che dopo 10 mesi dall’alluvione dei segnali di attenzione devono essere dati. E’ ciò che facciamo presente al governo ogni giorno mentre stiamo ultimando le progettazioni per passare dalle parole ai fatti. Al momento Roma ha stanziato per tutta la Toscana solo 66 milioni di euro ma il conto dei danni è di 2 miliardi e 700 milioni di danni. Anche l’Europa darà una mano alle popolazioni toscane. L’unico che fa finta che niente sia accaduto è l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. Cocci e Cioni inviino alla loro leader le foto che hanno scattato al sopralluogo, magari riescono a convincerla. Noi non ci siamo riusciti al momento. Confidiamo in loro, ci tengano aggiornati”.
Al momento dalle casse comunali sono usciti oltre 12 milioni per fronteggiare l’emergenza alluvione ma al momento l’ente ha ottenuto l’autorizzazione al rimborso, attraverso il fondo nazionale per l’emergenza, di soli 2.293.000 euro. “Numeri – conclude la sindaca – che dicono tutto sull’impegno di questo governo per i territori alluvionati tra cui Figline”.
Il punto sugli interventi programmati su Figline è stato fatto la scorsa settimana dall’assessore ai lavori pubblici Marco Sapia con gli uffici. Per il ponte sulla Bardena, nel centro del paese, la progettazione è in ultimazione e prevederà la sistemazione delle travi e della campata nonché l’installazione dei guard rail sul ponte. L’intervento ammonta a 80mila euro.
Quanto al ponte all’inizio di via di Malcantone è necessario intervenire per migliorare il deflusso del torrente. Il ponte sarà dunque demolito e ricostruito con un intervento da 130mila euro. Da valutare come trattare la condotta del gas che passa di lì. Entrambi gli interventi devono essere fatti con la bella stagione perché è vietato lavorare nell’alveo quando il rischio pioggia è alto. A settembre il Comune sistemerà la sonda del torrente e il ciglio della strada dal cimitero alla cassa di espansione esistente.
Il genio civile, inoltre, sta per cominciare una serie di interventi all’alveo del fiume. I lavori al cimitero sono finanziati per 350mila euro ed è prossima la gara. L’intervento al parcheggio invece era già finanziato ma proprio a causa dell’alluvione è stato necessario ‘congelarlo’.
“La coperta è corta e per far fronte all’emergenza è stato necessario fare una scelta. L’indifferenza del governo comporta anche questo”, chiosa la sindaca Bugetti.