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PRATO – “Le idee che rappresenta questo governo, con in testa il ministro della scuola, le conosciamo bene. Lo schema sembra rimasto il solito: Libro e moschetto. Siamo davvero al ridicolo, che come sappiamo anticipa sempre il tragico. Anche il 4 novembre viene utilizzato per militarizzare la scuola italiana e i giovani che forse avrebbero bisogno di ben altri esempi e racconti della storia, che non quella fatta dall’Esercito direttamente”. Così la Federazione di Prato con Sandro Bigagli e Paola Battaglieri.
“Il ministro Valditara invece non fa celebrare un convegno per insegnanti per imparare le pratiche d’insegnamento contro i conflitti e contro una impostazione dell’educazione italiana che ha preso le sembianze di altri tempi. Mentre l’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana invita le istituzioni scolastiche disecondoI grado della regione a una conferenza informativa all’Its Tullio Buzzi di Prato tenuta dal comando militare esercito Toscana in data 5 novembre. Siamo a dover difendere anche la scuola e l’insegnamento dei ragazzi da questa febbre guerresca che sta inondando il paese in tutti i suoi ingranaggi, il primo l’informazione, poi la scuola appunto e tutti i livelli istituzionali, dove si incrociano sempre più iniziative che qualche anno fa avrebbero fatto accapponare la pelle, come quelle in cui si sono visti bambini anche piccoli a prendere dimestichezza con le armi e con il mondo militare. È il prodotto di un vuoto assoluto delle menti dei nostri governanti. Il tornare sui passi della storia, spesso rivisitandola a proprio vantaggio. Un vuoto di cultura e una mancanza di idee di futuro. La pace che sembra un fastidioso rumore di fondo rispetto alle giovani generazioni attuali che purtroppo saranno sommersi dai problemi di sopravvivenza e altre necessità che intanto passano in secondo piano”.
“Non possiamo starci dentro queste visuali ottuse, reazionarie e prive di senso, come lo sono la guerra e il piano di riarmo europeo con una spesa esagerata e inutile – cnclude Rifondazione – Siamo vicini all’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università. Siamo contro ogni politica che possa invogliare alla guerra e per quanto riguarda la festa del 4 novembre e delle forze armate, dovremmo farla diventare qualcosa di diverso. Ai tempi della vittoria della prima guerra mondiale c’era un esercito fatto dal popolo, sicuramente comandato male e massacrato dai suoi stessi generali, ma era popolo. Oggi è tutta un’altra storia e anche su questo diremo la nostra”.


