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PRATO – Metalmeccanici in presidio davanti alla sede di Confindustria in via Valentini a Prato. Grande adesione allo sciopero di 8 ore proclamato per oggi (29 luglio) da Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil a seguito dell’improvvisa disdetta degli accordi territoriali da parte dell’associazione.
“Accordi vigenti da 50 anni che stabiliscono norme e trattamenti economici migliorativi per i metalmeccanici del territorio che operano in aziende associate a Confindustria e che fanno riferimento al relativo contratto nazionale”. Così le sigle Fim, Fiom e Uilm Prato che affermano: “L’adesione ha toccato punte del 100 per cento in alcune aziende come De Longhi e Lamfi Equipment e ha visto una partecipazione superiore al 70 per cento in Effedue, Unitech, Biancalani e Campinoti e Bozzoni”.
Durante il presidio sotto la sede dell’associazione industriale in via Valentini, Confindustria ha ricevuto una delegazione sindacale che ha chiesto in maniera unitaria e chiara il ritiro della disdetta e la successiva convocazione di un tavolo al fine di superare la fase attuale. Confindustria si è assunta l’impegno di incontrare gli industriali a settembre.
“Fino ad oggi – proseguono i sindacati – il modello concertativo pratese si è basato su buone relazioni sindacali che hanno riguardato anche la distribuzione alle imprese delle risorse che arrivano dai fondi del Pnrr. Non possono però coabitare due modalità: il tessuto industriale del territorio è dato da piccole e medie imprese e cancellare accordi che riconoscono tutele e risorse ai lavoratori non è accettabile”.
Nel primo pomeriggio Fim Fiom e Uilm, accompagnate dai rispettivi segretari generali confederali, hanno incontrato la sindaca di Prato, Ilaria Bugetti e l’assessora alle attività produttive Benedetta Squittieri, per rappresentare loro la situazione. La sindaca ha ascoltato con interesse la delegazione sindacale e manifestato la volontà di favorire il dialogo tra le parti. Per i sindacati la mobilitazione andrà avanti finché Confindustria non farà un passo indietro.
Dopo aver ascoltato Cgil, Cisl e Uil Ilaria Bugetti ha annunciato che incontrerà i vertici di Confindustria. Per la prima cittadina in questa vicenda la questione del metodo è fondamentale: “Su tanti progetti trasversali, le categorie economiche e quelle sociali lavorano gomito a gomito – afferma la prima cittadina – Penso alla gestione dei 10 milioni di euro del governo Draghi per il distretto tessile solo per citare uno degli esempi più recenti. Dialogo e collaborazione sono dunque all’ordine del giorno. Ecco perché è inspiegabile il metodo seguito da Confindustria nel prendere e comunicare questa decisione. Significa tornare indietro di 50 anni. E’ in controtendenza con ciò che stiamo facendo da anni. Se tale contrattazione è ritenuta non più adeguata dalle associazioni datoriali, prima se ne discute tutti insieme attorno a un tavolo e poi si trova la soluzione migliore che non leda i diritti dei lavoratori, rispetti il ruolo di rappresentanza dei sindacati e venga incontro alle esigenze del mercato odierno”.
“Se la concertazione – prosegue la sindaca – funziona per le cose belle, come la distribuzione delle risorse, deve funzionare a maggior ragione anche per quelle meno belle. Ascolto e confronto devono essere i binari lungo cui si deve muovere il mondo del lavoro, altrimenti non si va da nessuna parte, è un impoverimento per tutti. Per questo chiederò a Confindustria di non tornare indietro su una modalità di lavoro che sta funzionando, su un principio che garantisce tutti”.
“Preoccupa la scelta unilaterale di Confindustria – così l’assessora Squittieri che esprime preoccupazione e critica il centrodestra – Non si può certo partire da mettere in discussione i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori in un territorio in cui negli ultimi anni la concertazione è tornata ad essere un elemento qualificante anche nella costruzione delle politiche pubbliche a sostegno dell’intero sistema produttivo pratese. Bene hanno fatto le organizzazioni sindacali a promuovere il presidio stamani mattina al quale ho partecipato per ascoltare le opinioni dei lavoratori. Ho letto che per l’onorevole Erica Mazzetti lo sciopero sia sintomo di atteggiamento vetusto e antistorico ma non mi sembra che si sia messa nella condizione dell’ascolto. Ecco allora si capisce come mai rappresenti un governo che ad oggi in questa città non ha portato risorse né ai lavoratori né alle imprese”.