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Stanasel (Lega) mette nel mirino le regionali: “Bugetti e reddito di cittadinanza simbolo del fallimento del campo largo”

L'ex presidente del consiglio regionale: "Il voto è l'occasione per fermare il fallimento e l'ipocrisia di questo governo della Toscana"

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PRATO – “Oggi la sinistra, in vista delle elezioni regionali, torna a proporre la sua ricetta fallimentare: un reddito di cittadinanza regionale, misura già dimostrata come un disastro nazionale. Una farsa elettorale utilizzata come spot dal PD, dai 5 Stelle e dalle sinistre varie. Il Rdc non ha creato lavoro, ha alimentato assistenzialismo e sottratto risorse a chi produce davvero ricchezza. È terreno fertile per abusi, sprechi e clientelismo, e ora qualcuno vuole riproporlo a livello regionale come se nulla fosse accaduto”. A parlare è Claudiu Stanasel, già consigliere regionale della Lega, esponente de Il mondo al contrario.

“Chi rischia di pagare il prezzo di questa gestione? – spiega Stanasel – Sempre e solo i cittadini e le imprese. Dopo gli innumerevoli buchi di bilancio regionali prodotti negli ultimi anni, la sinistra vuole coprire ulteriori mancanze con nuove tasse e ulteriori sacrifici imposti al ceto produttivo, come hanno già fatto con l’aumento dell’Irpef regionale. È un modello vecchio, fallimentare e distante anni luce dalla Toscana produttiva, fatta di lavoro, artigiani e distretti industriali. La Lega, al contrario, propone certezza, equilibrio e responsabilità nella spesa pubblica: chi lavora e contribuisce deve essere premiato, non punito.
Gli effetti devastanti del campo largo Pd–M5S li vediamo chiaramente a Prato. È questo campo largo che ha prodotto Ilaria Bugetti, primo sindaco donna della città, capace in meno di un anno di far commissariare Prato per la prima volta nella sua storia, a causa della vicenda giudiziaria che la vede accusata di corruzione. Un record negativo che ha gettato la città nell’imbarazzo nazionale, nell’incertezza amministrativa e nel profondo disastro sociale ed economico che Bugetti e i suoi alleati hanno lasciato come lascito politico”.

“E che dire del loro approccio amministrativo nelle istituzioni? – dice ancora – L’esempio più lampante è sempre a Prato, in materia di turismo: prima Gabriele Bosi (Pd) nella giunta Biffoni, poi sua moglie Chiara Bartalini (M5S) nella giunta Bugetti, stesso assessorato, stesso copione: zero progettualità, zero prospettive, zero risultati e tanta confusione. Non servono giochi di potere, ma una guida autorevole, competente e lungimirante, capace di valorizzare il territorio. Il campo largo Pd–M5S è questo: fallimento, imbarazzo e promesse mancate. Gli italiani e i toscani hanno già pagato un prezzo altissimo con il reddito di cittadinanza e non meritano di rivivere lo stesso film a livello regionale. È tempo di dire basta alla politica come bancomat elettorale. È tempo di premiare il merito, il lavoro e il rispetto delle regole, restituendo dignità alle istituzioni e futuro alla nostra terra”.

“Questa tornata elettorale regionale – conclude – ha un’importanza storica: è l’occasione per fermare il fallimento e l’ipocrisia di un governo regionale targato Pd–M5S, che ha già dimostrato la propria inefficacia nei Comuni dove governa insieme, e per restituire serietà, merito e futuro alla Toscana e ai cittadini, che chiedono una Regione amministrata con capacità, serietà e responsabilità.”

© Riproduzione riservata

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