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PRATO – Far conoscere e attuare l’esperienza della giustizia riparativa, promuovendo la costruzione di un processo partecipativo. E’ questo l’obiettivo della 2 giorni promossa da Caritas diocesana e Fondazione Solidarietà Caritas di Prato.
L’istituto della giustizia riparativa è un modo di diverso di guardare, non solo al crimine, ma a qualunque illecito e in generale a come affrontare situazioni di conflitto, di qualsiasi tipo. Al centro della giustizia riparativa c’è il ‘danno’, la sofferenza, le conseguenze di un torto subito. Da questa consapevolezza possono nascere percorsi che pongono l’accento sui bisogni delle vittime, sulle responsabilità degli autori nella riparazione del danno procurato.
Il primo appuntamento si tiene venerdì 29 novembre nel salone vescovile (ingresso da piazza Duomo, 48) e consiste in un momento di formazione rivolto alle Caritas toscane, curato dal direttore don Enzo Pacini e dalla mediatrice penale e familiare Carlotta Letizia. Nel pomeriggio prenderà la parola Tim Chapman, uno dei principali esperti di giustizia riparativa a livello internazionale, fino al 2022 presidente del forum europeo.
Il giorno successivo, sabato 30 novembre, si tiene il convegno Una comunità in ripar-azione, nel salone consiliare di Palazzo comunale, a partire dalle 9.30 fino al pomeriggio. Al mattino intervengono Patrizia Patrizi e Gianluigi Lepri, dell’università di Sassari, nel pomeriggio la parola passa a Chapman, per un intervento sulla legislazione internazionale in materia (questa seconda parte prevede la possibilità di ottenere quattro crediti per l’ordine degli avvocati).
Docente all’università di Belfast, in Irlanda del Nord, Chapman ha avuto un ruolo fondamentale di mediazione per la cessazione del conflitto bellico tra i terroristi irlandesi dell’Ira e il governo inglese. L’obiettivo della Caritas di Prato, che da tempo sta lavorando su questo tema, è quello di aprire presso la propria sede in via del Seminario, uno sportello dedicato alla giustizia riparativa.
Il direttore don Pacini ci fa alcuni esempi: “Possiamo essere coinvolti con uno nostro operatore per intervenire in casi di bullismo a scuola, oppure per liti di condominio. Anche se lo sportello ancora non c’è, siamo comunque stati chiamati a dare una mano in alcune realtà associative che avevano bisogno di una mediazione per superare situazioni di conflitto interno”, conclude don Enzo.
Nei 2 appuntamenti del 29 e 30 novembre, aperti a tutti gli interessati, saranno anche presentati alcuni progetti messi in campo in città come Lecco e Verona, dove esistono esperienze di giustizia riparativa nelle scuole, tra studenti, insegnanti e genitori.