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PRATO – Inizia un nuovo capitolo per Gida, la storica società pratese di gestione della depurazione e del riciclo delle acque, che entra sotto la guida della nuova governance nominata dall’assemblea dei soci. A seguito della recente acquisizione da parte di Alia Multiutility, il nuovo presidente, Andrea Biagini, assume il timone di Gida succedendo ad Alessandro Brogi.
Biagini, esperto in tematiche energetiche e ambientali, vanta una solida formazione accademica in Economia aziendale e Corporate governance, con un Master in Economia e gestione dei servizi di pubblica utilità conseguito presso l’Università Bocconi. Imprenditore nel settore energetico, ha alle spalle una carriera professionale caratterizzata principalmente dalla lunga esperienza nel Gruppo Hera. La sua nomina segna l’avvio di un nuovo corso per Gida, in linea con gli ambiziosi obiettivi di Alia Multiutility per i prossimi tre anni.
Andrea Biagini, che entra in carica con l’obiettivo di consolidare e rilanciare Gida, ha dichiarato: ‘Questa è una grande opportunità per contribuire a un progetto di sviluppo sostenibile e innovativo per il territorio pratese, con l’intento di proseguire nel percorso di miglioramento della gestione e del trattamento delle acque in una chiave sempre più moderna e integrata. Siamo pronti a lavorare con tutti gli attori locali per rafforzare il ruolo di Gida come punto di riferimento per ildistretto tessile e per la comunità intera’.
Il nuovo consiglio di amministrazione di Gida è composto da Franco Cristo, dirigente di Alia, Isabella Dominicucci e Daniela Santianni, dipendenti di Publiacqua, e Fabio Reali, industriale pratese e presidente del Consorzio Progetto Acqua.
Alia Multiutility grazie a questa operazione rafforza la propria presenza nel settore idrico e nella gestione dei servizi pubblici locali, un passo che si inserisce nel più ampio progetto di consolidamento e sviluppo delle attività in Toscana.L’esperienza pluridecennale di Gida, inserita a pieno titolo nella più ampia rete deiservizi resi dalla multiutility, potrà così contribuire al miglioramento sia del servizio idrico integrato (come con il riutilizzo dei reflui depurati nei distretti del territorio con l’acquedotto industriale) che dell’offerta per quei soggetti produttivi che necessitino di affidabili partner per la gestione ambientalmente sostenibile dei loro reflui.
Un altro passo per la transizione green dei nostri territori.