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L’Interporto della Toscana Centrale riconosciuto infrastruttura di interesse nazionale

Digitalizzazione, nuovi parcheggi, boom dei treni merci: così Prato si avvicina all'Europa. Il presidente Querci: "I soci prendano coscienza del ruolo della struttura"

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PRTO – L’Interporto della Toscana Centrale è stato riconosciuto dalla nuova legge in materia, pubblicata in Gazzetta Ufficiale, come “infrastruttura strategica e di interesse nazionale”.

L’obiettivo è stato centrato dopo avere avviato e portato a compimento una serie di progettualità che hanno inserito lo snodo di Prato all’interno della rete europea degli interporti sia a livello di digitalizzazione che di sosta sicura. Non solo. Cruciale è stato anche il potenziamento del terminal intermodale di Gonfienti, che sta diventando sempre più centrale per lo spostamento merci in Europa, oggi arrivato a gestire ben 330 treni l’anno. Con previsione di toccare quota 500 nel 2026, in attesa della fine dei lavori alle gallerie fra Prato e Bologna, sagomate per consentire il transito dei treni merci ad alta capacità.

Il progetto Elodie nasce nel 2022 dalla volontà degli interporti italiani di mettere in campo quanto necessario per l’efficientamento dei sistemi di digitalizzazione dei processi e dello scambio dati. I nodi hanno scelto di impostare una politica di sistema, dove attraverso risorse e competenze interne hanno dato vita a un sistema federato di piattaforme logistiche per la gestione dei traffici intermodali e dei servizi. L‘Interporto della Toscana Centrale, rispettando in pieno i termini del bando, è stato il primo a testare sia a livello ministeriale che europeo il nuovo software, ottenendo la certificazione di sistema. Di fatto la nuova digitalizzazione del nodo di Prato consente una nuova gestione dei varchi d’accesso, il riconoscimento targhe, il monitoraggio avanzato del traffico interno, la pre-registrazione degli accessi, nuovi servizi per le aziende che operano all’interno dell’infrastruttura, e la capacità di dialogo con tutti gli altri nodi italiani ed europei creando un sistema interoperabile.

“Avere rispettato le tempistiche ed essere riusciti a mantenere il passo con tutti gli interporti italiani ed europei è per noi motivo di orgoglio e di vanto – spiega l’amministratore delegato dell’Interporto della Toscana Centrale, Antonio Napolitano -. Avere un unico sistema capace di connetterci con la nuova Piattaforma Logistica Nazionale e con le pubbliche amministrazioni attraverso i nuovi standard eFTi rappresenta un elemento di crescita e di concreto sviluppo”.

Sono stati completati i lavori, per un importo di circa 4 milioni di euro, del progetto Soste Sicure. Di fatto il nodo di Prato ha realizzato tre nuovi parcheggi e riqualificato due aree di sosta all’interno della zona interportuale, creando complessivamente 140 stalli. Questo significa che vengono garantite: area ristoro, bagni, videosorveglianza, spazi per lasciare tir e rimorchi. Il tutto secondo standard europei.

Stiamo aspettando la visita dei commissari europei per l’ultima validazione dei lavori – sottolinea il presidente dell’Interporto della Toscana Centrale, Francesco Querci -. Di fatto manca solo il collaudo, per poi procedere con l’inaugurazione degli spazi. Anche in questo caso abbiamo pienamente rispettato i tempi che ci eravamo prefissati, dando una dimostrazione di efficienza a livello europeo. Un progetto che ci adegua agli standard presenti in tutta Italia e nell’Unione, e che porterà un valore aggiunto a tutto l’Interporto di Prato”.

Altro elemento di crescita dell’Interporto della Toscana Centrale è rappresentato dal terminal ferroviario. Nel 2025 è stato completato il collegamento su rotaia con i porti di riferimento: La Spezia e Livorno. L’anno si chiude con uno spostamento di 330 treni marci. E la previsione per il 2026 è quella di toccare quota 500 circolazioni. Da Prato inoltre passa un ruolo centrale nei lavori per l’alta velocità a Firenze: il trasporto delle terre di scavo della nuova stazione Foster infatti passa dall’Interporto della Toscana Centrale. “Al mio arrivo l’Interporto movimentava 44 treni l’anno – ricorda Napolitano -. Adesso siamo diventati una infrastruttura strategica e centrale per la movimentazione merci in Europa. Un nodo con margini di crescita e con numerosi contatti per ampliare ulteriormente la rete. Numeri che fanno capire che abbiamo lavorato bene. Il nostro Interporto, infatti, è oggi una realtà in grado di contribuire a rafforzare il sistema intermodale del Paese”.

“Alla luce di questi progetti e di questi progressi – conclude Querci -, auspichiamo che i soci prendano sempre più coscienza del ruolo che sta assumendo l’Interporto di Prato in Europa. Una infrastruttura che ha un bilancio sano, in sviluppo, con visione per il futuro. E voglio cogliere l’occasione anche per ringraziare l’amministratore delegato Napolitano per l’importante lavoro fatto su tutti i livelli per fare crescere il valore dell’infrastruttura”.

Soddisfazione per il riconoscimento da parte dell’onorevole di Forza Italia, Erica Mazzetti: “Logistica e intermodalità sono la chiave per uno sviluppo duraturo e sostenibile dei territori, nell’ottica di gettare le basi per una integrazione europea ed euro-mediterranea nella quale l’Italia deve essere protagonista. L’Interporto della Toscana centrale è un’infrastruttura strategica per Prato, per la nostra regione e per tutta l’Italia. È un riconoscimento, quello ottenuto dal nostro Interporto, frutto dei progetti di cui l’Interporto è promotore – in primis sulla digitalizzazione e la sicurezza – ma anche per il numero di treni gestiti, 330 l’anno, con l’obiettivo di arrivare a 500. Abbiamo potenzialità incredibile anche grazie alla crescente integrazione con Livorno e La Spezia ma anche con Bologna. Prato è soprattutto questo: laboriosità, impegno, innovazione, qualità”.

“Il governo di centrodestra – conclude Mazzetti – ha fatto la sua parte: ha riconosciuto il ruolo strategico degli interporti e ha varato una riforma attesa da decenni, di cui anche l’Interporto beneficia. Il futuro è nell’integrazione tra strada e ferrovia e, ancora una volta grazie a Prato, siamo agganciati al cambiamento. Grazie alla ristrutturazione della galleria ferroviaria Direttissima ci saranno enormi benefici per il trasporto merci nel corridoio europeo, approvata negli anni in cui facevo parte del Cda dell’Interporto, con una visione lungimirante dell’allora amministrazione. Un altro progetto, definito proprio in quegli anni, che ancora stenta a partire, però, è il progetto di ampliamento in gran parte ricadente sul comune di Campi Bisenzio, fondamentale per aumentare l’offerta logistica in crescita costante, tant’è che il governo ha deciso di incentivare le Zls (zone logistiche semplificate) in quanto motore di sviluppo, anche se, per far funzionare il tutto, la regione Toscana deve decidersi ad avere collegamenti efficienti e messi a sistema, complementare fra strade, ferrovie, aeroporti e porti”.

© Riproduzione riservata

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