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Quindici ambulatori specialistici all’ospedale Santo Stefano, il plauso del direttore generale Mari

A fine anno la nuova palazzina con 100 posti letto in più. Il dg dell'Asl Toscana Centro: "Una squadra di professionisti per una realtà aperta al territorio"

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PRATO – Un ospedale in salute, quello di Prato, parola del direttore generale dell’Asl Toscana Centro, Valerio Mari. 

“Una squadra di professionisti con una organizzazione interna multidisciplinare e multiprofessionale e dotata di strumenti altamente tecnologici che riesce a garantire la continuità assistenziale di un ospedale sempre più aperto con il territorio: è questa la sfida dell’innovazione organizzativa degli ambulatori specialistici operata all’interno dell’ospedale di Prato. Mi complimento con la direzione sanitaria del presidio, diretta dalla dottoressa Maria Teresa Mechi e con quella infermieristica di cui è direttrice la dottoressa Monica Chiti, per aver introdotto anche percorsi innovativi e mi riferisco, per esempio, al Transitional care in neurologia e nefrologia, alla medicina di genere, al progetto Next-Gen-Prato per la malattia di Parkinson ad esordio giovanile e/o familiarità e distonie del musicista e al wound care, per la cura delle lesioni cutanee”.

“Ho, inoltre appreso, degli avanzamenti dei lavori che doteranno il presidio di Prato, entro la fine dell’anno, di 100 posti letto in più con la realizzazione della nuova palazzina. Sono inoltre previsti l’ampliamento del pronto soccorso e il potenziamento del blocco operatorio”. Queste le parole del direttore generale, Valerio Mari, al termine della sua visita all’ospedale Santo Stefano che si è svolta il 30 gennaio e, nel corso della quale, ha visto da vicino il nuovo modello organizzativo introdotto nella specialistica ambulatoriale per la presa in carico dei pazienti più fragili, per evitare ulteriori cronicizzazioni e finalizzato a garantire un più rapido recupero della malattia e a prevenire i ricoveri non necessari.

Insieme al direttore generale, oltre al direttore sanitario Simona Dei, c’era anche il direttore del dipartimento infermieristico e istetrico, dottor Paolo Zoppi che ha evidenziato: “Parlando con i professionisti e dai loro racconti è emerso entusiasmo ma anche emozione per la sfida che hanno accolto, per i risultati raggiunti e per aver coinvolto tante persone. È vero: la somma delle competenze è comunque inferiore al prodotto che si ottiene integrando le competenze stesse. Questo principio è stato applicato e dimostrato nell’esperienza avviata al Santo Stefano“.

Sono ben 15 i nuovi ambulatori specialistici al momento attivati al Santo Stefano, a cui si sommano quelli a carattere oncologico. Più che ambulatori sono veri e proprio “percorsi” che possono iniziare con i medici e pediatri di famiglia e proseguire in ospedale e viceversa come i percorsi Pass (percorsi assistenziali per soggetti con bisogni speciali) che hanno dato risposta nel 2024 a oltre 450 pazienti e con il percorso dedicato allo screening per il tumore della mammella rivolto alle donne con grave lesioni midollari attivo dallo scorso marzo (per 34 donne è stato possibile eseguire accertamenti con un percorso dedicato superando la disequità legata alla disabilità nell’accesso a queste prestazioni), una delle prime esperienze a livello nazionale, diabetologico, di supporto al paziente oncologico con l’ambulatorio cardio oncologico, quello dedicato alla menopausa, un altro ancora alla valutazione cardiologica preoperatoria e uno riservato anche all’angiologia sportiva per la diagnostica vascolare innovativa per i ciclisti di competizioni.

Gli altri ambulatori riguardano la presa in cura del paziente con patologia oncologica del distretto testa collo sottoposto a radioterapia per la prevenzione e la cura delle radiodermiti e gli ambulatori infermieristici per i pazienti stomizzati cistectomizzati e uno di follow up internistico per i pazienti sottoposti a prostatectomia.

È stato aperto anche l’ambulatorio per la valutazione e il monitoraggio degli esiti sui pazienti dimessi dal reparto di terapia intensiva.

Tutte le discipline specialistiche ospedaliere, con un ruolo chiave e fondamentale degli infermieri, hanno lavorato intensamente con i rispettivi Dipartimenti di riferimento per realizzare nell’ospedale di Prato un modello fin qui molto avanzato.

La visita del direttore generale è poi proseguita in alcuni reparti e nei Day Service immuno-allergo-reumatologico, multidisciplinare e geriatrico. Anche quest’ultimi rappresentano un collegamento tra ospedale e territorio, per la gestione dei pazienti complessi post acuti e cronici che dispongono di tutte le prestazioni assistenziali e diagnostico terapeutiche programmate e senza la necessità del ricovero.

Dati di produzione

Evidenziano l’incremento dei volumi dell’attività complessiva dedicata all’utenza esterna che nel 2024 registra 264.086 prestazioni ambulatoriali rispetto alle 249430 del 2023: un incremento che sfiora i 6 punti percentuali. Se si prendono in esame le visite specialistiche, il confronto fra le due annate registra 101.590 nel 2024 rispetto alle 86.956 nel 2023 (+16,8%). 

Le attività del Day service geriatrico mostrano una crescita delle prestazioni mediche nel 2024 del 18% (2118 rispetto alle 1793 dell’anno precedente.

Complessivamente nei due Day service multidisciplinari: Immuno-allergo-reumatologico e Day service neurologia, medicina interna, pneumologia, endocrinologia e gastroenterologia nel 2024 sono state effettuate 3.304 visite (+20% rispetto al 2023) e 4699 somministrazioni di terapia (+24% rispetto al 2023).

La diagnostica per Immagini rappresenta poi un punto di riferimento per tutto il territorio pratese e per i territori limitrofi, con metodiche di diagnostica avanzate e impiego di alte tecnologie al servizio sia delle attività ambulatoriali che delle attività di degenza e del Pronto Soccorso: complessivamente la Soc radiologia nel 2024 ha effettuato 176.212 prestazioni rispetto alle 159.702 del 2023, un dato che conferma un incremento pari a 10 punti percentuali. La Soc medicina nucleare, che nel 2023 ha sostituito il tomografo Pet/CTtcon un nuovo tomografo ibrido più performante, la riorganizzazione delle attività conseguente ha permesso di superare le 5mila prestazioni Pet/Ct nel 2024 rispetto alle 3.768 dell’anno precedente.

I lavori. Nel pomeriggio, l’ingegnere Sara Allegranti, del Dipartimento area tecnica e direttore della struttura operativa complessa Gestione Investimenti Prato, ha illustrato lo stato dei lavori che attualmente interessano l’ospedale Santo Stefano di Prato, e seguiti dalla stessa area tecnica.

Per quanto riguarda la Nuova Palazzina sono in corso i lavori (termine previsto entro novembre 2025) per la realizzazione dell’edificio a servizio dell’Ospedale con porterà in dote 100 posti letto in più; il costo dell’opera complessiva è di circa 25milioni di euro.

Sono state completate e consegnate al Comune di Prato le opere di difesa idraulica dell’area ospedaliera; si tratta di vasche di laminazione finalizzate alla riduzione del rischio idraulico dell’area ospedaliera stessa e quella circostante. Sono in corso ulteriori azioni di difesa che saranno completate entro l’estate.

È in fase di ampliamento il reparto di medicina nucleare per l’attivazione del percorso di terapia radiometabolica: le attività saranno completate in circa tre mesi.

Sono, inoltre, in fase di progettazione alcuni lavori di riorganizzazione del blocco operatorio che permetteranno il potenziamento delle attività ed un’ottimizzazione degli spazi; gli interventi sono previsti in due fasi e saranno terminati entro l’estate.

Previsto anche l’ampliamento pronto soccorso e potenziamento pronto soccorso pediatrico: è in avvio lo studio di fattibilità circa il riassetto del pronto soccorso e del pronto soccorso pediatrico che si renderà possibile a seguito dell’attivazione della Nuova Palazzina, nella quale saranno trasferiti alcuni reparti attualmente collocati in adiacenza al pronto soccorso. Tale operazione è finalizzata a migliorare sia in termini di spazi, di miglioramento funzionale e di potenziamento tecnologico le due strutture di emergenza e urgenza.

È stato poi completato il progetto per l’ampliamento dell’impianto fotovoltaico dell’area ospedaliera, con il quale è previsto un incremento di circa 1 megawatt di potenza prodotta mediante fonti rinnovabili ed è stato appena completata la sostituzione del cogeneratore a servizio dell’ospedale con uno più performante e di maggiore potenza (circa 900 kilowatt).

© Riproduzione riservata

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