fbpx
10.7 C
Prato
domenica 16 Marzo 2025
Segnala a Zazoom - Blog Directory
spot_img

Sfruttamento del lavoro e autoriciclaggio: arrestata un’imprenditrice

È legale rappresentante di una Srl operante nel commercio all'ingrosso di tessuti che impiegava in azienda manodopera irregolare

Getting your Trinity Audio player ready...

PRATO – Ancora lavoratori sfruttati a Prato, nei guai la titolare di un’azione e il gestore di fatto della stessa dopo le indagini della Guardia di Finanza. 

Nell’ambito di un’ulteriore significativa operazione coordinata dalla Procura di Prato, i militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza hanno arrestato in flagranza di reato un’imprenditrice cinese, legale rappresentante di una Srl operante nel commercio all’ingrosso di tessuti. La donna è accusata di sfruttamento della manodopera irregolare, di favoreggiamento all’immigrazione e di autoriciclaggio, unitamente al datore di lavoro di fatto dell’impresa.

L’indagine, avviata a seguito di approfonditi accertamenti, ha consentito di individuare una società, situata nella zona Fontanelle di Prato, sospettata di impiegare lavoratori in nero e irregolari. Durante l’intervento, sono stati individuati sei operai privi di regolare contratto — quattro di origine cinese e due pakistani — di cui due cittadini cinesi clandestini, impiegati illegalmente.

Le evidenze investigative hanno consentito di arrestare l’imprenditrice in flagranza di reato per impiego di lavoratori stranieri privi di permesso di soggiorno e di appurare condizioni di sfruttamento e violazioni delle norme di sicurezza. In particolare, è emerso un contesto lavorativo altamente vessatorio e disumano: i dipendenti erano costretti a turni massacranti di 12 ore al giorno o più, sette giorni su sette, senza riposo settimanale, e ricevevano lo stipendio esclusivamente in contanti, senza alcuna forma di tutela previdenziale.

Ulteriori verifiche condotte dal Gruppo antisfruttamento dell’Asl Toscana Centro e dal Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Prato hanno evidenziato gravi violazioni delle norme di sicurezza sul lavoro, confermando il totale disprezzo delle misure di tutela per i dipendenti.

Parallelamente, nel corso delle perquisizioni eseguite nella sede aziendale e l’abitazione dell’indagata, sono stati rinvenuti e sequestrati denaro e beni di lusso89070 euro in contanti, parte dei quali occultati all’interno di un armadio; tre orologi di lusso (due Patek Philippe e un Rolex), per un valore complessivo di circa 160mila euro.

Tali beni sono stati sottoposti a sequestro in quanto ritenuti provento del reato di autoriciclaggio, ipotesi che sarà approfondita nelle fasi successive delle indagini.

L’operazione si inserisce nella strategia di contrasto al fenomeno di sfruttamento del lavoro, evasione fiscale e riciclaggio e tesa a colpire duramente chi cerca di trarre profitto da sistemi illeciti; reati che ostacolano lo sviluppo di un mercato leale e trasparente, che impediscono la tutela dei diritti dei lavoratori. In tale logica va rilevato che l’invito a denunciare del Procuratore della Repubblica – rivolto pubblicamente il 6 febbraio ai lavoratori sfruttati – è stato recepito, a oggi, da diciassette operai cinesi e pakistani.

© Riproduzione riservata

spot_img

Notizie correlate

Prato
nubi sparse
10.7 ° C
11.1 °
10.1 °
75 %
4.1kmh
40 %
Dom
13 °
Lun
13 °
Mar
11 °
Mer
14 °
Gio
15 °

Ultimi articoli

SEGUICI SUI SOCIAL

VIDEO NEWS

×
Oimmei digital consulting