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PRATO – “Fa piacere che, dopo otto mesi dalle elezioni europee, anche il sindaco Ilaria Bugetti si sia finalmente accorta dell’importanza di Bruxelles per il futuro del distretto pratese. Peccato che fino ad oggi abbia preferito portare Prato in gita, organizzando incontri con europarlamentari che si occupano di agricoltura, anziché bussare alle porte giuste”. A dirlo è l’eurodeputato di Fratelli d’Italia, Francesco Torselli, membro delle Commissioni per il commercio internazionale e industria e ricerca, commentando l’appello lanciato dal sindaco Bugetti, durante il tavolo di distretto, agli europarlamentari affinché il distretto tessile pratese possa giocare un ruolo da protagonista in Europa.
“Siamo ovviamente contenti che, seppur in ritardo, anche Bugetti si renda conto di quanto conti l’Europa per la nostra economia – prosegue Torselli – ma noi ci siamo mossi fin dal primo giorno. Da mesi siamo al lavoro, in contatto costante con le associazioni del distretto e stiamo organizzando un incontro operativo con i gabinetti dei commissari europei che decidono davvero le sorti dell’industria tessile e manifatturiera. Non ci servono foto ricordo o passerelle, ma un confronto vero con chi scrive le regole che rischiano di penalizzare Prato”.
Torselli rivendica quindi il lavoro già avviato: “Mentre qualcuno perdeva tempo con viaggi improvvisati, noi abbiamo scelto la via più difficile ma più seria: costruire un canale diretto con chi ha potere decisionale sulle politiche industriali e commerciali europee. È così che si difende davvero il distretto di Prato, non certo con le gite fuori porta”.
Sulla questione interviene anche la deputata pratese di Fratelli d’Italia, Chiara La Porta: “Il tavolo del distretto si è, ancora una volta, riunito senza confrontarsi, né coinvolgendo, i parlamentari del territorio. A quei tavoli siedono istituzioni che, con regolarità, devono comunque far riferimento ed appellarsi al governo. Nel prendere atto di questo cortocircuito che non giova a nessuno, rinnovo non solo la mia disponibilità, ma invito gli imprenditori e le associazioni di categoria a proseguire la nostra interlocuzione, mantenendola sana e costruttiva, come lo è da tempo. Noi lavoriamo con il territorio, e continueremo a farlo. Al comparto moda e tessile servono più azioni concrete, e meno tavoli fatti di intenti e di parole”.