PRATO – Un‘anguilla tra gli escrementi di topo in giro sul pavimento di un ristorante cinese a Prato. E’ la situazione davanti a cui si sono trovati gli agenti dell’unità commerciale e gli ispettori della Asl 4 che nel ristorante cinese aperto da gennaio in via Marini, sono le informazioni rese note in un comunicato del Comune di Prato, si erano recati per controllare una canna fumaria abusiva che scaricava odori nel vicinato. Il ristorante è stato chiuso per gravi condizioni igieniche.
Sequestrati inoltre da Ausl 800 chili di prodotti non tracciati. Attività sospesa fino al ripristino delle condizioni igieniche, titolare sanzionata amministrativamente da entrambi gli organi accertatori per un totale di 7.500 euro a cui si andranno ad aggiungere i provvedimenti comunali per gli abusi edilizi segnalati.
Il controllo era dovuto ad una serie di accertamenti di natura edilizia iniziati nelle settimane precedenti a causa di grosso tubo installato abusivamente dai gestori attraverso una vetrata di chiusura del terrazzo, collegato all’estrattore di fumi di un barbecue all’interno, senza abbattitore, con conseguenti forti odori che si diffondevano nel vicinato. La stessa struttura in vetro e metallo a copertura del terrazzo era costruita abusivamente. Alla titolare era stato così imposto di rimuovere la canna fumaria. Ma durante un successivo sopralluogo per verificare l’avvenuta rimozione, gli agenti hanno notato nei locali del ristorante una situazione generale di degrado igienico-sanitario culminata vedendo la presenza un’anguilla che si muoveva indisturbata sul pavimento.
Da qui il sopralluogo effettuato dalla Polizia Municipale congiuntamente ai sanitari del Dipartimento di Prevenzione e Sicurezza Alimentare dell’Ausl Toscana Centro, che ha consentito di accertare che sia nella cucina sia negli altri locali di servizio le condizioni igienico-sanitarie della somministrazione erano a dir poco deplorevoli, addirittura con escrementi di topo sparsi ovunque, oltre a gravi carenze nella pulizia dei pavimenti e delle strutture. Dal controllo sugli alimenti emergeva inoltre la presenza di 110 confezioni di prodotti non identificabili nascosti in un vano adibito a magazzino e sul terrazzo tre congelatori esposti al sole, pieni di prodotti con vari vizi di tracciabilità quali l’assenza di indicazioni sul contenuto o sulla provenienza oppure l’indicazione della data di scadenza.
La Polizia Municipale ha contestato alla titolare, una donna di circa cinquant’anni, che nella documentazione amministrativa non era stata presentata al Comune la notifica sanitaria per la terrazza, in cui era stata allestita una cucina barbecue e posizionati scaffali e congelatori per la conservazione dei cibi.
Infine è scattata anche una segnalazione per l’assenza nel ristorante della persona indicata nella Segnalazione certificata di inizio attività Scia in grado di parlare la lingua italiana.