PRATO – La Polizia di Stato di Prato ha notificato 19 avvisi di conclusione delle indagini preliminari e 7 misure di prevenzione nell’ambito della vasta operazione antidroga denominata “Lungo il fiume” che ha interessato le province di Prato, Pistoia, Bologna, Firenze, Perugia e Catanzaro. L’operazione, avviata nel luglio 2020, si colloca nelle attività di contrasto allo spaccio di droga nel centro cittadino, perlopiù posta in essere da soggetti di nazionalità straniere, che la Squadra Mobile conduce da diversi anni e che già nella primavera del 2020 ha portato all’arresto di 13 spacciatori nigeriani.
I 19 indagati sono ritenuti responsabili dell’importazione e dello spaccio di un ingente quantitativo di sostanze stupefacente, prevalentemente di eroina ed in misura minore di marijuana; si rifornivano di eroina, con cadenza settimanale, da alcuni loro connazionali provenienti da zone dell’Italia Settentrionale, attraverso il cosiddetto sistema degli ‘ovulatori’, per la successiva commercializzazione al dettaglio della droga nel centro cittadino pratese.
Il modus operandi utilizzato dagli stranieri, tutti di nazionalità nigeriana, prevedeva l’ingestione di grandi quantitativi di eroina, da consegnare a connazionali residenti nel territorio, che avrebbero provveduto allo spaccio al dettaglio nelle aree del centro storico, da tempo attenzionate dalla Polzia di Stato sia nelle forme di prevenzione e controllo del territorio, attraverso la Squadra Volante, che in quelle di contrasto e repressione con le operazioni condotte dalla Squadra Mobile.
L’indagine ha portato complessivamente a 23 arresti di spacciatori, alcuni dei quali non comunicati e tenuti riservati per evidenti necessità investigative, oltre che al sequestro di 4.600 grammi di eroina, 655 grammi di marijuana e 8.000 euro quale provento dell’attività delittuosa.
In particolare, la droga era destinata allo spaccio al dettaglio, nelle zone limitrofe alla stazione ferroviaria di Porta al Serraglio, dove numerosi consumatori provenienti da altre province utilizzando convogli regionali sono soliti rifornirsi, facendo in alcuni casi, consumo dello stupefacente proprio in alcuni anfratti isolati del parcheggio del Serraglio, minando la percezione di sicurezza di quella cittadinanza e di tutti gli utenti delle infrastrutture.
Nell’ottica di un approccio integrato, sono state altresì avviate le procedure di espulsione nei confronti di 4 indagati irregolari sul territorio nazionale e un cittadino nigeriano implicato nell’indagine è stato segnalato alla Prefettura di Prato in quanto ospite di un Cas cittadino. Sono state, altresì, adottate le misure di prevenzione dell’avviso orale nei confronti di 7 indagati.