PRATO – Arte contemporanea, Prato restaura il gioiello di Moore.
L’opera ‘Forma squadrata con taglio’ in piazza San Marco, realizzata nel 1971 da Henry Moore è tra i massimi esempi di scultura contemporanea presenti in Italia.
Sarà restaurata grazie a una donazione privata di 27.800 euro.
Un vero gioiello l’opera di Moore, acquistata dal Comune di Prato nel 1972 dopo la celebre mostra di Forte Belvedere che a Firenze richiamò oltre 345mila visitatori.
Una mostra memorabile quella a Forte Belvedere. C’era la principessa Margaret d’Inghilterra, accompagnata dal marito, il Conte di Snowdon, c’erano Giovanni Leone, sesto presidente della Repubblica Italiana, Edward Heath, allora Primo Ministro inglese, e l’artista, Henry Moore, che aveva seguito di persona l’allestimento
La scultura di Moore si trova da oltre 50 anni fa nella centralissima piazza San Marco in una città che vanta anche il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci.
L’opera si presenta con una forma esterna quadrata sospesa da un’apertura circolare di grandi dimensioni che fa da cornice, creando un collegamento tra scultura e paesaggio.
Simone Mangani, assessore cultura Prato: “Un grande atto di generosità che è frutto di un incontro. Il donatore voleva dare un segno tangibile del suo legame con la città e ci ha chiesto un suggerimento. Noi abbiamo proposto Moore e non vi è stato bisogno di aggiungere altro. Lo ringraziamo per aver voluto sottolineare con il suo gesto il valore del nostro patrimonio culturale”.
Realizzata nel 1971 dell’artista inglese Henry Moore, uno dei maggiori precursori del modernismo inglese, fu acquistata dal Comune di Prato, grazie anche al sostegno di industriali locali. L’opera fu poi collocata nel 1974 in piazza San Marco dove ancora oggi è presente a simboleggiare Prato “come città vocata alla contemporaneità”.
Essendo collocata all’aperto, in una piazza che è uno dei principali snodi della città, spiega l’assessore Mangani, la scultura è costantemente sottoposta agli agenti atmosferici e inquinanti e con la necessità di intervenire periodicamente per monitorare lo stato di salute dell’opera.
A distanza di oltre dieci anni dall’ultimo intervento di ristrutturazione, risalente al 2012, considerati il valore dell’artista, dell’opera e l’importanza simbolica per la città di Prato, è stato quindi approvato il restauro con delibera di giunta proposta da Mangani.