PRATO – La donna che riapriva i teatri, Drusilla Foer racconta Roberta Betti.
Al Torino Film Festival nella sezione Ritratti e Paesaggi è stato presentato, fuori concorso, il documusical La donna che riapriva i teatri. Diretto e sceneggiato da Francesco Ranieri Martinotti. E dedicato a Roberta Betti e alla sua avventura unica con il Teatro Politeama Pratese di Prato.
L’opera debutta in prima nazionale al Politeama Pratese venerdì 1 dicembre con partecipazione di Drusilla Foer, Simona Marchini e Giovanni Caccamo.
Una storia unica quella di Roberta Betti, scomparsa nel gennaio 2020, con il Teatro Politeama Pratese. Un’impresa tutta al femminile portata a compimento affiancata da Elvira Trentini, imprenditrice, socia e compagna di vita. Scrivendo così una pagina molto importante della cultura a Prato.
Teatro splendido il Politeama Pratese, nel cuore della città guidata dal sindaco Matteo Biffoni, con copertura apribile dell’architetto Nervi, salvato da questa donna straordinaria che riuscì nella missione impossibile di restituire alla città il teatro chiuso da tempo e destinato a diventare un garage.
Un azionariato popolare, un’azione mille lire, per acquistare il Politeama Pratese. 2 miliardi e 800 milioni delle vecchie lire per l’acquisto del teatro, circa la stessa cifra per il restauro. Un ruolo chiave in tutta l’operazione lo ebbero il Comune e la Provincia di Prato, l’Unione Industriali, il Consorzio Pratotrade, Cariprato, Cna e Confartigianato Prato.
Il 2 gennaio 1999 tornò ad alzarsi il sipario del Politeama, con Tosca di Giacomo Puccini diretta dal maestro Roberto Gabbiani, con la regia di Flavio Trevisan, le scenografie di Giuseppe Rancati e l’orchestra I solisti fiorentini.
Roberta Betti sarà la presidente del Politeama Pratese oggi presieduto da Beatrice Magnolfi.
Politeama Pratese, l’ex Banchini, costruito negli anni ’20 per volontà di Bruno Banchini, campione di palla elastica, lo sport più popolare ai tempi. Che a fine carriera decide, lui che era uno sportivo, di costruire un teatro che tra i suoi progettisti aveva Pierluigi Nervi.
Sempre Roberta Betti riuscì a fermare la speculazione edilizia che voleva trasformare quello stesso teatro in un garage costituendo un comitato cittadino che, tramite una raccolta di fondi, lo riacquistò e lo restituì alla città, rilanciandone nel contempo l’attività teatrale.
Prodotto dalla Capetown di Camillo Esposito, il documentario di Martinotti ispirato alla storia di Roberta Betti ha avuto una vetrina prestigiosa al Torino Film Festival martedì 28 novembre prima di approdare sul grande schermo del Politeama. Per una serata a Prato che prima della proiezione vedrà sul palco, insieme al regista, alcune interpreti d’eccezione come Simona Marchini, già direttrice della scuola di musical Arteinscena, e la stessa Drusilla Foer.
Realizzato in collaborazione con Rai Cinema, con il contributo del Ministero della Cultura e della Regione Toscana attraverso Toscana Film Commission – Sensi Contemporanei. Al termine della proiezione, un pensiero musicale con brani composti da Roberta Betti a cura di alcuni maestri della Camerata Strumentale di Prato.
Beatrice Magnolfi: “Ho sempre avuto grande ammirazione per l’impresa di queste due donne straordinarie. A maggior ragione, misuro il loro coraggio da quando vivo direttamente l’impegno di gestire il Politeama. In Italia, anche in anni recenti, si sono chiusi troppi teatri, tra la pandemia, le difficoltà economiche e le norme sempre più complicate, senza considerare gli eventi atmosferici. Il lascito di Roberta ed Elvira è un bene prezioso che non va mai dato per scontato e ogni giorno ha bisogno dell’affetto della città”.
LA DONNA CHE RIAPRIVA I TEATRI
regia, soggetto e sceneggiatura Francesco Ranieri Martinotti
narrazione Drusilla Foer
con le testimonianze di Simona Marchini, Giovanni Caccamo, Franco Godi
prodotto da Camillo Esposito
fotografia Riccardo De Felice
produzione Capetown S.r.l. in collaborazione con Rai Cinema
in collaborazione con Teatro Politeama Pratese
con il contributo del Ministero della Cultura – Direzione Generale per il Cinema,
e della Regione Toscana – Toscana Film Commission – Sensi Contemporanei