PRATO – Lotta alle discriminazioni, incontro nazionale a Prato.
Si tiene a Prato il 19 e 20 ottobre al Museo del Tessuto l’incontro annuale 2023 di Re.A.Dy, la Rete nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per l’orientamento sessuale e l’identità di genere. Che promuove lo scambio di esperienze e buone prassi finalizzate al riconoscimento e alla diffusione dei diritti delle persone Lgbtq+.
Prato città più votata per ospitare l’incontro nazionale 2023 dagli enti appartenenti alla Rete Re.a.dy Rete nazionale delle Regioni e degli Enti Locali per prevenire e superare l’omobitransfobia.
Durante il summit a Parma, infatti, si è piazzata prima, davanti a Milano, Napoli e Pesaro. Un traguardo significativo, sottolinea Regione Toscana, “che premia la costante e vivace azione svolta da sempre dalla provincia toscana. E negli ultimi anni anche dalle singole amministrazioni, che insieme alla Regione Toscana hanno lavorato concretamente per diffondere la cultura del rispetto dei diritti Lgbtqia+ in una visione ampia e costruttiva”.
Prato è la terza città toscana, dopo Monte San Savino e Volterra, ad ospitare l’incontro annuale dal 2017, anno in cui si svolgono i meeting della rete.
L’evento è stato presentato in Palazzo Comunale a Prato, sindaco Matteo Biffoni, dalle assessore alle Pari Opportunità Ilaria Santi di Prato, Valentina Vespi di Montemurlo e Cristina Monni di Carmignano. E dal sindaco di Vernio Giovanni Morganti.
L’edizione dell’anno scorso è stata ospitata a Parma.
Santi: “Si tratta di argomenti su cui sono necessarie chiarezza, unità di intenti e trasversalità. Un territorio inclusivo è un territorio in cui si vive meglio tutti, senza discriminazioni nei confronti di nessuno. Lo scambio di buone prassi, anche amministrative, è sempre positivo”.
La Rete Re.A.Dy rappresenta la Rete italiana delle Regioni, Province Autonome ed Enti Locali “impegnati per prevenire, contrastare e superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. Anche in chiave intersezionale con gli altri fattori di discriminazione sesso, disabilità, origine etnica”.
La Regione Toscana “contribuisce al sostegno delle iniziative finalizzate al superamento delle discriminazioni attraverso uno specifico finanziamento dei progetti realizzati dai comuni e dalle province toscane aderenti alla Rete Re.A.Dy”.
È Prato la città più votata dagli enti appartenenti alla Rete Re.a.dy. – Rete nazionale delle Regioni e degli Enti Locali per prevenire e superare l’omobitransfobia – per ospitare nell’ottobre 2023 l’incontro nazionale annuale.
La candidatura è stata presentata dall’assessora Diritti e pari opportunità del Comune di Montemurlo Valentina Vespi, che si è fatta portavoce dell’intero territorio pratese:
“Siamo davvero felici che i partner della Rete Re.a.dy. abbiano accolto la nostra candidatura. Tutti i progetti fatti in questi anni e previsti a breve sono il frutto della collaborazione totale che abbiamo con la Provincia di Prato, che da tempo immemore è paladina di queste battaglie. E dei Comuni pratesi, con Prato capofila. Abbiamo imparato a confrontarci comprendendo che solo così si dà l’esempio, solo con l’ascolto dell’altro si superano le barriere. E l’omotransfobia è una barriera ancora molto resistente che stiamo scalfendo soltanto stando insieme”.
Assessora alle pari opportunità della Regione Toscana Alessandra Nardini: “Arriva un nuovo riconoscimento dell’impegno della Toscana e delle amministrazioni locali contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. Dal 2017, ovvero da quando si svolgono gli incontri annuali della rete, Prato sarà la terza città della nostra regione ad ospitare il meeting. Questo testimonia la grande e diffusa sensibilità su questi temi e il protagonismo crescente del territorio toscano”.
“Sono infatti arrivate a 92 le adesioni alla Rete Re.a.dy. da parte di istituzioni toscane: Comuni, Province, Consigliere di Parità. Molte le realtà toscane che hanno sostenuto la candidatura pratese, come ho fatto io stessa, perché orgogliose di tornare ad ospitare l’evento annuale. Voglio ringraziarle, e ringraziare le amministrazioni pratesi per il l’attivismo e impegno dimostrato. La Regione, tra i soggetti fondatori di Re.a.dy., continuerà a fornire supporto alla Rete con l’obiettivo di rafforzare l’idea di una società toscana aperta, inclusiva, che contrasta pregiudizi, stereotipi e discriminazioni e si batte per i diritti di tutte e di tutti”.