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Primo giorno di scuola in Toscana, 450mila studenti tra i banchi

Primo giorno di scuola in Toscana, 450mila studenti tra i banchi.
Primo giorno di scuola in Toscana, lunedì 16 settembre ha preso il via il nuovo anno scolastico per circa 450mila studenti in Toscana.
Eugenio Giani, presidente Regione Toscana: “Oggi è il primo giorno di scuola per oltre 450mila studenti in tutta la Toscana. A voi, cari ragazzi e ragazze, auguro un anno pieno di scoperte, di crescita e di soddisfazioni.
Un pensiero speciale va anche ai docenti, al personale scolastico, ai genitori e ai nonni, sempre al fianco dei nostri studenti. Siete il cuore pulsante della nostra comunità educativa.
E un ringraziamento sincero va a tutti coloro che, dietro le quinte, garantiscono il funzionamento della scuola: dal personale dei trasporti a chi assicura la sicurezza. È grazie al vostro impegno se possiamo offrire un’istruzione di qualità e un ambiente sicuro per i nostri giovani.
Buon inizio a tutti! La Toscana è con voi, passo dopo passo, verso il futuro”.
Alessandra Nardini, assessora regionale: “Per tante bambine e tanti bambini oggi sarà un giorno da ricordare per sempre: il primo giorno di scuola.
Per altre e altri, di tutte le età, sarà un nuovo inizio in una nuova scuola o un rientro, un passo fondamentale in più nel loro percorso di crescita.
È una giornata speciale, un’emozione che, se ci penso, riesco ancora a sentire. A tutte e tutti voi voglio mandare gli auguri di buon anno scolastico e dirvi: seguite le vostre inclinazioni, studiate con passione, non lasciate mai che qualcuno vi dica “questo non fa per te”, lo dico soprattutto alle ragazze. Ci potranno essere inciampi e cadute in questo percorso, ma non sono fallimenti definitivi, si deve rialzarsi e, se necessario, poter cambiare anche strada. La scuola ha il dovere di aiutarvi, sostenervi.
A noi grandi, invece, l’augurio di saper essere una comunità educante che, insieme al prezioso lavoro di tutte e tutti coloro che lavorano nella scuola e che oggi non vengono adeguatamente valorizzati nel nostro Paese, sappia costruire una scuola dell’uguaglianza, che sia davvero luogo di emancipazione, dove vengono rimossi tutti gli ostacoli economici e sociali affinché nessun destino sia già scritto alla nascita. Una scuola che consenta il pieno sviluppo dei talenti e delle attitudini, che ci aiuti a cambiare la nostra società, liberandola da pregiudizi e stereotipi, che educhi al rispetto delle differenze, tutte, e alla parità.
Questa è la scuola in cui crediamo, non la scuola con classi separate per studentesse e studenti con disabilità o con un ‘tetto’ per quelle e quelli con background migratorio. Non la scuola della competizione smodata ma quella che sa riconoscere e valorizzare i talenti di ognuna e ognuno. Non la scuola del cosiddetto merito che, senza pari opportunità, diventa solo la scuola del privilegio”.

© Riproduzione riservata

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