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Sant’Anna di Stazzema, Mattarella: “Uno degli eccidi più spietati”

SANT’ANNA DI STAZZEMA – Sant’Anna di Stazzema, Mattarella: “Uno degli eccidi più spietati”.
Il 12 agosto 1944 a Sant’Anna di Stazzema, provincia di Lucca, l’eccidio in cui vennero massacrati 560 civili. Molti i bambini. La vittima più giovane, Anna Pardini aveva solo 20 giorni di vita.
“La Toscana non dimentica e non resta indifferente davanti alle tante, troppe, Sant’Anna di Stazzema che esistono nel mondo”, sottolinea Eugenio Giani, presidente Regione Toscana. Cerimonia in ricordo delle vittime con la deposizione delle corone di fiori e la liturgia religiosa celebrata dall’arcivescovo di Pisa Giovanni Paolo Benotto. Con il sindaco di Stazzema Maurizio Verona, il presidente dell’Associazione Martiri di Sant’Anna Umberto Mancini. Dopo la fiaccolata silenziosa verso il Sacrario con la lettura dei nomi di tutte le vittime del massacro nazifascista. Inaugurazione  mostra ‘Colori di pace’.

 

Presidente Sergio Mattarella: “Per la Repubblica oggi è giorno di memoria, di raccoglimento, di testimonianza. Il 12 agosto di 80 anni or sono reparti delle SS naziste, con la complicità fascista, compirono nelle frazioni di Stazzema uno degli eccidi più spietati della Seconda Guerra Mondiale, uccidendo senza pietà donne, anziani, bambini, sfollati che pensavano di aver trovato un rifugio sottraendosi ai combattimenti. Fu la guerra portata alle popolazioni civili, lo sterminio di comunità locali incolpevoli. Fu la tragedia che si abbatté sui villaggi della linea Gotica, a Padule di Fucecchio, a Marzabotto, fra le altre. Il baratro nel quale allora sprofondò l’umanità ha reso questi luoghi un sacrario europeo del dolore, e un simbolo di riscatto di quella rinascita umana e civile che ha saputo opporsi alla barbarie, generando democrazia, libertà, pace, laddove si voleva cancellare ogni speranza”.
Poi Mattarella: “Ai discendenti e alle genti di Stazzema, che rinnovano oggi il dolore della propria comunità per lo sterminio dei propri cari, va il sentimento commosso dell’intera Nazione. Una grande eredità morale è stata lasciata dai sopravvissuti. La Repubblica può qui riconoscere le sue radici. Quelle che, anche oggi, ci spingono a respingere le ragioni della guerra come strumento di risoluzione delle controversie.

“Il testimone della memoria e dell’impegno continuerà, come a Sant’Anna di Stazzema, a passare di mano in mano, per ricordarci che si tratta di crimini imprescrittibili, per accompagnarci sulla strada della civiltà e della pace, sconfiggendo chi fa crescere l’odio”.

Antonio Mazzeo, presidente Consiglio regionale della Toscana: “Noi non dimentichiamo. Noi non dimenticheremo. Mai.
Non dimenticheremo chi scelse la parte giusta della storia, che grazie alla Resistenza ci ha donato la Costituzione, la democrazia, i diritti e la libertà.
Non dimenticheremo chi come Cesira Pardini e Enrico Pieri, sopravvissuti all’eccidio, hanno dedicato la loro vita nel raccontare quell’orrore nella speranza che non accadesse mai più.
Ed è per questo che coltivare, tramandare e amplificare la memoria deve essere un dovere per tutte e tutti noi. Rappresenta un valore di umanità e un patrimonio della comunità prezioso anche per affrontare le sfide dei tempi nuovi.
Per questo, dopo la legge regionale sull’80esimo anniversario della Liberazione e la commemorazione delle stragi nazifasciste, proporrò che tutti gli studenti toscani possano visitare con le scuole almeno una volta durante il loro percorso scolastico il Parco della Pace di Sant’Anna di Stazzema. Qui è nata la nostra Costituzione, qui è nata la nostra democrazia, qui i giovani toscani potranno diventare cittadine e cittadini migliori”.

Lorenzo Fontana, presidente Camera dei Deputati: “L’eccidio di Sant’Anna di Stazzema, 80 anni fa, è stato uno dei crimini più brutali commessi dai nazifascisti in Italia. Fu un’azione premeditata per sterminare la popolazione civile, senza risparmiare donne, anziani, bambini. Rinnoviamo il nostro cordoglio per le vittime e la nostra vicinanza a chi ha pianto familiari barbaramente uccisi. La memoria è un dovere da coltivare per costruire un futuro di pace, responsabile e immune da simili atrocità”.

© Riproduzione riservata

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