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Il tentato assassinio di Donald Trump dello scorso 13 luglio era "prevenibile". E' questa la conclusione raggiunta dalla task force bipartisan della Camera che ha indagato sull'attacco contro l'ex presidente durante il comizio di Butler in Pennsylvania, in cui un sostenitore di Trump è stato ucciso e altri due feriti, prima che venisse ucciso l'assalitore, il ventenne Thomas Matthew Crooks. Il tycoon è rimasto leggermente ferito ad un orecchio. Nelle 53 pagine del rapporto provvisorio si legge che "le prove finora ottenute dalla task force mostrano che gli eventi tragici e scioccanti del 13 luglio erano prevenibili e non sarebbero dovuti succedere". E si punta il dito contro "la mancanza di pianificazione e coordinamento tra il Secret Service e i partner delle forze dell'ordine prima del comizio", che hanno impedito di individuare Crooks appostato su un edificio di fronte all'area dove sorgeva il palco. Il rapporto, a cui seguirà quello conclusivo entro il 13 dicembre, arriva qualche giorno dopo che è stata diffusa la revisione indipendente fatta da un grippo di quattro funzionari delle agenzie di sicurezza che ha concluso che l'attacco "rivela gravi errori" commessi dal Secret Service, chiedendo "un nuovo team di leadership con esperienze significative sviluppate fuori" dal corpo preposto alla tutela dei presidenti. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Trump, l’attentato era “prevenibile”: l’esito dell’indagine Usa
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