ROMA – La capitale si è trasformata per un giorno nel cuore pulsante della tecnologia europea grazie a Codemotion Roma 2025, uno degli eventi tech più attesi dell’anno. Un appuntamento che, anche in questa edizione, ha dimostrato di essere molto più di una semplice conferenza: una vera e propria celebrazione dell’innovazione, della creatività e soprattutto, quest’anno, dell’Intelligenza Artificiale.
Con oltre 1300 partecipanti, decine di speaker internazionali e un’agenda fittissima di talk, workshop e momenti di networking, Codemotion ha offerto un’esperienza immersiva, coinvolgente, ricca di contenuti e stimoli. Ma se c’è un fil rouge che ha attraversato l’intera giornata, è stato senza dubbio l’AI. Non come buzzword, ma come protagonista concreta del cambiamento in atto nel mondo del software e non solo.
AI for Humans: l’umanità al centro del futuro digitale
Ad aprire la giornata, un keynote che ha saputo coniugare visione e concretezza: “AI for Humans” tenuto da Marco Trombetti, fondatore di Translated. La sua azienda, attiva nel settore della traduzione automatica, è il motore invisibile dietro esperienze digitali ormai quotidiane come Airbnb, dove le interazioni tra utenti di lingue diverse avvengono senza attriti. Translated ha recentemente reso pubblico Lara, un potente motore di traduzione che promette prestazioni superiori a quelle dei concorrenti più noti, come DeepL.
Trombetti ha parlato delle sfide tecniche che nascono dalla verticalizzazione dei grandi modelli di AI e del delicato equilibrio tra automazione e valore umano.
Dall’assistenza alla rivoluzione: AI Agents e nuovi paradigmi di sviluppo
Tra i numerosi interventi dedicati all’AI, ho partecipato a quello di Vincenzo Chianese ed Edoardo Novelli, che ha mostrato come gli assistenti intelligenti stiano diventando parte attiva dei team di sviluppo. Da strumenti come GitHub Copilot a soluzioni più avanzate, il coding si sta evolvendo in una pratica collaborativa uomo-macchina. Questo talk, come molti altri nella giornata, ha evidenziato un cambio di paradigma ormai in atto.
Velvet e la sfida della lingua: costruire LLM made in Italy
Un altro esempio illuminante è stato quello di Vincenzo Sciacca e David Alessandrini, che hanno raccontato la nascita di Velvet, un Large Language Model sviluppato con un forte focus sulla lingua italiana. Un raro caso di intelligenza artificiale linguistica progettata su misura per un contesto culturale specifico. Il talk ha mostrato l’integrazione di Velvet in architetture a microservizi pronte per ambienti enterprise, e ha stimolato una riflessione su come l’AI possa essere costruita in modo realmente utile e pertinente per il business.
Accessibilità e inclusività: il ruolo dell’AI nel costruire esperienze per tutti
Altro tema più particolare è stato quello dell’inclusività. L’intervento di Diana Bernabei sull’accessibilità ha messo in luce come la progettazione di esperienze digitali fruibili da tutti, deve essere orientata con consapevolezza e responsabilità sin dai primi passi. La tecnologia, ancora una volta, si è mostrata come uno strumento da modellare più che una soluzione automatica.
Costruire meglio: Storybook e la qualità del codice
La qualità del codice non è stata trascurata: alcuni speaker, come Fabio Biondi, hanno portato l’attenzione su strumenti e metodologie che oggi, possono migliorare in modo significativo la collaborazione tra sviluppatori, designer e tester. Storybook è solo uno degli esempi emersi, ma rappresenta bene come la combinazione tra tool intelligenti e pratiche solide possa fare la differenza.
L’open source come bene comune: una chiamata collettiva all’azione
Molto partecipato anche l’intervento di Gabriele Columbro, che ha lanciato un appello accorato alla tutela del patrimonio tecnologico open source. Con esempi che spaziano da Linux ai progetti sociali sostenuti dalla Linux Foundation, Columbro ha ricordato che innovazione e collaborazione vanno di pari passo, e che l’open source è un investimento che riguarda tutti: sviluppatori, aziende, istituzioni.
Una community viva, curiosa e carica di energia
Il valore di Codemotion non si è misurato solo nei talk, ma anche nella qualità delle interazioni. Numerosi professionisti, aziende e giovani talenti si sono ritrovati in un ambiente stimolante, dove confrontarsi e ispirarsi a vicenda. Come ha scritto un partecipante: “Durante la giornata si è parlato di Intelligenza Artificiale, micro servizi, sicurezza applicativa, ma anche dell’evoluzione dei motori di ricerca nell’era dell’AI e di come i nuovi strumenti basati su AI stiano trasformando il modo in cui scriviamo codice ogni giorno.”
Un futuro da scrivere insieme, una riga di codice alla volta
Codemotion Roma 2025 è stato molto più di un evento: è stato un manifesto vivente di come la tecnologia, se guidata da intelligenza, passione e responsabilità, possa davvero cambiare le cose. L’Intelligenza Artificiale è stata la protagonista indiscussa, ma sempre nel suo senso più ampio e umano.
Non una bacchetta magica, ma uno strumento. Non un oracolo, ma un alleato. Non una minaccia, ma una sfida da affrontare insieme.
Il futuro non si aspetta: si costruisce. E Codemotion, ancora una volta, ci ha mostrato che si può fare. Con le mani, con la testa, con il cuore. E con una buona dose di codice.
Ci vediamo a Milano.
Luca Finocchiaro