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Botti di Capodanno, le associazioni chiedono lo stop: “A rischio animali e ambiente”

FIRENZE – No ai botti di Capodanno, per il benessere degli animali ma anche per l’ambiente. 

Sono numerosi gli appelli delle associazione, anche quest’anno, per evitare danni e problemi nella notte più lunga dell’anno, mentre i Comuni viaggiano in ordine sparso, fra chi pubblica ordinanze di divieto (generalmente mai rispettato) e chi generici consigli. 

L’Associazione italiana difesa animali ed ambiente Aidaa ha pubblicato una serie di consigli per poter gestire la paura dei propri animali: “La prima regola in assoluto è tenere il più lontano possibile lontani cani e gatti dai luoghi dove si festeggia. Poi non occorre mostrarsi troppo protettivi: potrebbe aumentare la paura; meglio tenerli in una stanza in penombra, lontano dai rumori e minimizzare l’impatto dei botti, magari, con della musica. Evitare assolutamente di tenere i cani legati con la catena che potrebbe strozzarli e prestare molta attenzione, se si passeggia, ai cani anziani e cardiopatici. Munire ogni quattro zampe di microchip, tatuaggio e medaglietta è, inoltre, fondamentale per rintracciarlo; questo non solo a Capodanno ma durante tutto il resto dell’anno. Per quanto riguarda i gatti è importante non fissarli mai a lungo negli occhi, perché potrebbe suscitare in loro aggressività. Meglio manifestare indifferenza, magari, accendendo la tv o mettendo della musica. Preparare un rifugio alternativo e non lasciarli mai soli in balcone o in giardino per evitare che possano scappare o farsi del male. Ed anche in questo caso, munire il micio di microchip o tatuaggio faciliterà, di gran lunga, il ritrovamento in caso di fuga”.
La Lav, che ha messo in piedi una campagna nazionale contro i botti ricorda gli effetti degli stessi per gli animali: “Terrore, reazioni letali, tentativi di fuga con conseguenti investimenti: sia negli animali familiari che nei selvatici, le forti deflagrazioni e le luci improvvise e intermittenti innescano comportamenti tipici della loro specie per la sopravvivenza, con conseguenze anche catastrofiche”.
Anche gli umani – ricorda Lav – rimangono spesso feriti e uccisi dai botti: ogni anno il primo gennaio viene diffuso il numero di morti e feriti a causa dell’esplosione dei botti di Capodanno. L’esordio del 2024 ha registrato 274 feriti a causa di botti, di cui 12 per l’uso di armi da fuoco e 262 da fuochi d’artificio. Un aumento del 52% rispetto al Capodanno 2023, con 64 minorenni che hanno riportato lesioni, in confronto ai 50 dell’anno precedente”.
C’è infine la campagna provocatoria di Lndc Animal Protection: “Quest’anno abbiamo deciso di lanciare un messaggio diverso, forse un po’ provocatorio ma senza dubbio inattaccabile. Siamo circondati da guerre e distruzione, per questo chiediamo che almeno il Natale e il Capodanno siano momenti di pace e tranquillità per tutti. I botti ricordano in modo inquietante le esplosioni delle guerre e spesso danno anche risultati quasi altrettanto fatali. Ecco perché invitiamo tutti a lasciare da parte queste usanze e a far esplodere i sensi, anziché i petardi, un po’ sulla scia del “fate l’amore, non fate la guerra” degli anni Sessanta. Dedichiamoci di più a ciò che è bello e sano, prendiamoci cura di noi e degli altri. Così potremo davvero dire di aver onorato le feste”, dichiara Piera Rosati, presidente Lndc Animal Protection. 

“Appello contro i botti anche dalle associazioni dei consumatori. A diffonderlo il Codacons, con una richiesta che si basa su motivazioni legate alla sicurezza dei cittadini, alla tutela dell’ambiente e alla protezione degli animali.

“Non si tratta – dice Codacons –  solo di un’usanza primitiva e pericolosa: l’utilizzo dei botti, anche quelli legali e usati correttamente, provoca un pericoloso aumento delle polveri sottili (Pm10). Ogni anno, il primo gennaio, i livelli di Pm10 nelle città italiane superano ampiamente il limite di legge, con valori che possono raggiungere picchi doppi o tripli rispetto alla media del periodo: un aumento che ha gravi ripercussioni sulla salute, in particolare per i bambini, anziani e persone con problemi respiratori. A ciò si aggiungono i gravi danni provocati agli animali. I botti causano la morte di centinaia di animali domestici ogni anno, o provocare danni irreversibili all’udito e gravi traumi psicologici”.
“Numerosi sindaci, negli ultimi anni, hanno accolto la richiesta del Codacons vietando i fuochi d’artificio nelle rispettive zone di competenza – dice l’associazione – Tuttavia, serve un’azione coordinata e diffusa per ottenere risultati migliori: per questo, l’associazione rinnova l’invito alle amministrazioni locali di scegliere un Capodanno sicuro, rispettoso della salute e dell’ambiente, vietando la tradizione – ormai superata – dei vecchi botti”.
“Da anni chiediamo una norma nazionale che vieti in tutta Italia i fuochi d’artificio a Capodanno, un malcostume che ogni anno produce morti e feriti gravi in tutta la penisola e conseguenze negative per l’ambiente e gli animali – dichiara il presidente Carlo Rienzi – In assenza, chiediamo ai sindaci di attivarsi e proibire i botti: in questo modo non chiuderanno un occhio di fronte a un’usanza primitiva e pericolosa, e il 1 gennaio non rischieranno di pentirsi della scelta fatta”.

REDAZIONE

© Riproduzione riservata

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