Emergenza carceri, Giani scrive a Nordio: “Stato faccia la sua parte”

Emergenza carceri, il presidente della Regione Toscana interviene dopo la rivolta nel carcere di Sollicciano a Firenzein seguito al suicidio di un detenuto di 20 anni. Con due suicidi in Toscana nel giro di poche ore. Con il giovane a Sollicciano, anche un detenuto livornese di 35 anni nel carcere di Livorno.

Giani ha fatto il punto con la giunta regionale in una seduta straordinaria.

 

Presidente Regione: "Toscana fa molto più della sua parte con circa 34 milioni l'anno
Presidente Regione: “Toscana fa molto più della sua parte con circa 34 milioni l’anno (Foto Fb Regione Toscana)

“La Regione Toscana, nonostante non abbia competenze dirette, fa molto più della sua parte verso il sistema penitenziario. Ora è lo Stato che deve fare la sua intervenendo sulle strutture e assicurare condizioni di vita dignitose ai detenuti”.

Giani ha sottolineato i “circa 34 milioni di euro l’anno” che la Toscana mette nel sistema penitenziario regionale, e ha annunciato l’invio di una lettera al Ministro della Giustizia Nordio per chiedere interventi concreti e rapidi in particolare sulla struttura fiorentina.

“É il momento in cui lo Stato deve farsi carico ed elaborare una visione e una strategia, pensando a una moderna struttura carceraria che assolva alle funzioni secondo i modi degni di un Paese civile”.

Quanto alla discussione sulla demolizione o riqualificazione della casa circondariale di Firenze, Giani vede “più probabile una ristrutturazione” e sottolinea che “è importante prendere una decisione e mettere le risorse”, perché “se ne parla da anni, e occorre agire concretamente. La Toscana e Firenze non possono essere associati all’immagine di un territorio che non assicura condizioni di vita umane e rispettose della dignità”.

Riguardo ai 34 milioni di euro che la Regione stanzia ogni anno per il sistema penitenziario, Giani, dopo aver raccolto i dati forniti dagli assessorati, ha fornito maggiori dettagli: “Per aiutare lo Stato la Toscana mette a disposizione circa 13 milioni di euro in progetti che oggi vanno dai 3 milioni per la formazione che coinvolgono fino a 800 detenuti, ai 4 milioni per l’efficientamento energetico del complesso detentivo fiorentino, alle risorse per il polo universitario penitenziario, ai servizi sociali, fino alle iniziative culturali, come ad esempio la storica eccellenza del teatro in carcere a Volterra”.

Ma non solo. “A questi 13 milioni vanno aggiunti quelli garantiti  nell’ambito del sistema sanitario regionale per assicurare medici, specialisti, ambulatori, prevenzione, e in generale i Lea, i livelli essenziali di assistenza, per i detenuti. Sono circa 21 milioni, di cui solo 9 provengono dalla ripartizione del Fondo sanitario nazionale, il resto vengono attinti dal bilancio regionale. Nell’insieme si tratta cifre ingenti che non facciamo mai mancare e destiniamo come precisa scelta politica”.