Giovanni Toti torna in libertà: “Ci difenderemo da ogni accusa”.
Giovanni Toti torna in libertà. Dopo le dimissioni da presidente Regione Liguria, centrodestra, revocati gli arresti domiciliari per Giovanni Toti giovedì 1 agosto.
Lo ha deciso la gip di Genova Paola Faggioni che ha accolto l’istanza presentata dal difensore, l’avvocato Stefano Savi.
Giovanni Toti via social giovedì 1 agosto, il primo post Fb dal 7 maggio data dei domiciliari nella villa di Ameglia: “Ci difenderemo da ogni accusa, con la coscienza a posto di chi non ha mai intascato un centesimo dei liguri, ma lasciamo una Liguria più ricca: di lavoro, di opportunità, di speranze. Quello che è accaduto in questi tre mesi è un processo alla politica: ai finanziamenti, trasparenti e legali, agli atti, anch’essi legali e legittimi, che abbiamo ritenuto necessari e utili a far crescere la nostra terra.
Toti, toscano di Viareggio, esponente Noi Moderati, si trovava ai domiciliari con l’accusa corruzione dal 7 maggio scorso.
A cui si era poi aggiunta accusa finanziamento illecito.
Affronterà il processo da uomo libero.
Con le dimissioni dalla carica ricoperta in Regione Liguria sono venute meno le esigenze cautelari e ora Toti si prepara al processo immediato chiesto dalla procura.
Per la gip con le dimissioni non ci sarebbe più pericolo di reiterazione del reato.
Il post di Giovanni Toti giovedì 1 agosto: “Sono mancato per un po’, e soprattutto mi siete mancati tanto. Grazie mille a tutti coloro che in questi 86 giorni tramite la famiglia, l’avvocato, e in ogni modo possibile, mi hanno fatto sentire il loro affetto e la loro vicinanza. È stato il maggior conforto in questi giorni bui.
Ci difenderemo da ogni accusa, con la coscienza a posto di chi non ha mai intascato un centesimo dei liguri, ma lasciamo una Liguria più ricca: di lavoro, di opportunità, di speranze.
Quello che è accaduto in questi tre mesi è un processo alla politica: ai finanziamenti, trasparenti e legali, agli atti, anch’essi legali e legittimi, che abbiamo ritenuto necessari e utili a far crescere la nostra terra.
Tutto questo sarà tema di confronto in tribunale. Soprattutto spero sia oggetto di vera e definitiva riflessione della politica. Della politica tutta o, almeno, di coloro che non ritengono di usare opportunisticamente la giustizia a scopo politico. Mai come in questo caso l’autonomia della politica, la sovranità popolare, il suo finanziamento trasparente, la sua possibilità di indirizzare lo sviluppo e la crescita sono stati al centro del confronto tra la giustizia e il potere sovrano che discende dal popolo”.
Poi Toti: “I magistrati interpretano le leggi ma la politica quelle leggi le fa. L’autonomia della politica, come quella della giustizia, dovrebbero essere un patrimonio di tutti. Difficile sperare consapevolezza da chi riempie le piazze di luglio (riempie, insomma…), festeggiando l’aiuto arrivato. Ho fiducia in chi crede nella democrazia liberale e spero colga queste vicende come un definitivo campanello che suona per ricordare l’inerzia di troppi anni.
Mi sono dimesso, richiamando tutti voi al voto, perché ora tocca ai cittadini decidere invece la sorte della nostra terra: andare avanti con la Liguria protagonista che abbiamo costruito, o consegnarla alla cappa grigia dell’ipocrisia, della cultura del sospetto, dell’immobilismo, della doppia morale capace di oscurare già in questi giorni anche il fulgido sole di agosto. Sarebbe un futuro che, se possibile, appare già peggio del passato che ci siamo lasciati alle spalle”.
CINZIA GORLA