Qualità acque in Toscana: 65% campioni fuori limiti di legge.
La Toscana in fatto di qualità delle acque non viene promossa a pieni voti. Il 65% dei campioni raccolti lungo le coste toscane da Goletta Verde è risultato fuori dai limiti di legge. In particolare, dei 20 campioni esaminati – di questi 15 sono stati prelevati in foce di fiumi o canali e 5 a mare – ben 13 sono risultati fuori dai limiti di legge alle analisi microbiologiche effettuate da laboratori specializzati sul territorio. 10 punti sono stati giudicati fortemente inquinati, in quanto i campioni superano di più del doppio i limiti normativi considerati, 3 invece hanno avuto il giudizio di inquinato.
È quanto emerge in estrema sintesi dal bilancio finale di Goletta Verde che ha presentato in conferenza stampa a Firenze i dati del monitoraggio delle acque in occasione della giornata conclusiva della sua tappa in Toscana. All’iniziativa hanno partecipato Fausto Ferruzza, presidente Legambiente Toscana, Stefania Di Vito, portavoce Goletta Verde e Ufficio scientifico Legambiente, Federico Gasperini, direttore e responsabile acque Legambiente Toscana, Pietro Rubellini, direttore generale Arpat e Marcello Mossa Verre, direttore tecnico Arpat.
“Sono 38 anni che Goletta Verde monitora le coste e le acque italiane, e spesso accade che, anno dopo anno, i punti di campionamento attenzionati siano gli stessi – dichiara Stefania di Vito, portavoce di Goletta Verde e Ufficio Scientifico Legambiente. L’efficientamento del sistema di fognatura e depurazione delle acque deve diventare una priorità per le nostre istituzioni, sia per tutelare la salute dei cittadini e delle cittadine, ma anche per evitare di incorrere a nuove sanzioni dalla Comunità Europea. Sono infatti 4 le procedure di infrazione che pesano attualmente sull’Italia per la mancata conformità alla Direttiva Acque Reflue, una delle quali, risalente al 2004, è giunta fino alla sanzione pecuniaria. Abbiamo già pagato in bolletta sanzioni pecuniarie per oltre 142 milioni di euro e, se non corriamo ai ripari, questo numero crescerà velocemente”.
“Nonostante la situazione sia stazionaria rispetto allo scorso anno, le foci dei nostri fiumi (specie nella conurbazione apuo-versiliese) continuano a presentare forti criticità che non possono non preoccuparci – dichiarano Fausto Ferruzza e Federico Gasperini, rispettivamente presidente e direttore di Legambiente Toscana. – Le istituzioni devono lavorare per risolvere dei problemi che ormai sono diventati cronici. Da questo punto di vista, ci auguriamo che si inizi a migliorare da subito il sistema depurativo della Toscana, in modo tale da preservare concretamente la qualità delle nostre acque costiere”.
Secondo gli ultimi dati disponibili del MASE, relativi alle valutazioni di non conformità espresse dalla Commissione Europea, in Toscana sono ancora 51 gli agglomerati in procedura d’infrazione per la depurazione. Un numero, questo, che potrebbe ridursi sensibilmente, qualora la Commissione valutasse positivamente le dichiarazioni di conformità di 45 di questi agglomerati, come risulta dalla relazione annuale del direttore generale sul servizio idrico ontegrato in Toscana del 30 settembre 2023. Se così fosse, il numero di agglomerati non conformi scenderebbe a 6.
Nel PNRR sono stati individuati interventi di ammodernamento delle reti fognarie italiane e di adeguamento dei sistemi di depurazione che andranno, in parte, a sanare queste non conformità, in parte a costruire nuove infrastrutture ove prima mancavano. Il decreto ministeriale del 9 agosto 2023 individua 176 progetti che riceveranno il finanziamento dei fondi stanziati. Per la Regione Toscana, in particolare, sono 9 gli interventi ammessi a finanziamento, che renderanno conformi complessivamente circa 59.000 abitanti residenti. In particolare, 6 di questi interventi andranno ad agire su situazioni in infrazione, mentre uno è dedicato a un tema rilevante: quello del riuso delle acque reflue (depuratore di Campo alla Croce di Venturina, in provincia di Livorno).
Il dettaglio delle analisi di Goletta Verde
I campionamenti in Toscana sono stati effettuati dai volontari e le volontarie di Legambiente tra il 17 e il 19 giugno 2024. Le analisi sono state eseguite da due laboratori individuati sul territorio: Idroconsult Laboratori Riuniti Srl di Calenzano (Firenze) e Bioconsult di Follonica (Grosseto).
Andando nel dettaglio, tutti e quattro i punti in provincia di Massa Carrara sono risultati fortemente inquinati: la foce del torrente Carrione alla Marina di Carrara, il torrente Lavello in località Partaccia e il fiume Brugiano verso la località Ronchi, entrambi nel comune di Massa, la foce del fiume Versilia in località Cinquale, a Montignoso.
Stesso giudizio per entrambi i punti in provincia di Lucca, alla foce del fosso Fiumetto a Marina di Pietrasanta e del fosso dell’Abate al Lido di Camaiore. Inquinato è risultato il prelievo effettuato alla Marina di Pisa, alla foce del fiume Arno, mentre fortemente inquinato risulta quello alla foce del canale scolmatore in località Calambrone, sempre nel comune di Pisa.
In provincia di Livorno, sulla terraferma, è risultato entro i limiti il punto alla foce del fiume Cecina nell’omonimo comune e fortemente inquinato il punto preso a mare, antistante allo scarico di via Salivoli, alla marina di Salivoli, Piombino.
Sono 6 i punti in provincia di Grosseto, due di questi risultati fortemente inquinati, la foce del Gora a Follonica e la foce del fosso Tagliata Etrusca, ad Ansedonia; la foce del fiume Osa a Fonteblanda, nel comune di Orbetello, ha ricevuto il giudizio di inquinato, mentre sono risultati entro i limiti i punti alla foce del Bruna a Castiglione della Pescaia, la foce del fiume Albegna alle Bocche di Albegna, nel comune di Orbetello, il campione prelevato in spiaggia, di fronte al canale, tra le località Poggio Pertuso e Cala Galera nel comune di Monte Argentario.
Sull’Isola d’Elba, è risultato inquinato il campione prelevato sulla spiaggia presso il moletto del pesce a Marciana Marina, risultano entro i limiti gli altri prelievi, effettuati alla foce unica dei fossi di Mola, a Capoliveri, al fosso della Madonnina, in località Punta della Rena a Portoferraio e alla foce del fosso Galea/La Pila, in località La Foce a Campo nell’Elba.