La rete del Codice Rosa, ovvero il percorso di accesso al pronto soccorso riservato a tutte le vittime di violenza (in particolare donne, bambini e persone discriminate), fissa gli obiettivi per i prossimi 3 anni, dal 2024 al 2026.
Tra i propositi c’è la messa a punto di un sistema di accoglienza in grado di garantire sempre l’accesso ai servizi entro 72 ore: episodi di violenza sottovalutati o a cui non segua l’adozione delle misure utili a proteggere le vittime possono infatti portare queste persone, in situazioni di particolare vulnerabilità, a rivivere una seconda volta la sofferenza di quanto subito o addirittura a vedersi addossare la colpa di quanto capitato, quella che in gergo si chiama vittimizzazione secondaria.
Con questo scopo la rete punta a rafforzare la presa in carico delle vittime di violenza e di abusi sessuali, assicurando il necessario supporto alle professioniste e ai professionisti del pronto soccorso attraverso il finanziamento di progetti che dovranno essere presentati dalle aziende sanitarie, da sole o in collaborazione. Novità specifiche anche per le vittime dei crimini d’odio: sarà attivato e promosso un numero di telefono dedicato.
Il programma triennale, definito dal comitato regionale Codice Rosa, ha avuto il via libera da parte della giunta regionale, su proposta dell’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini.
“La rete codice rosa è un’esperienza ormai consolidata e riconosciuta come un modello a livello nazionale – commentano il presidente della Toscana Eugenio Giani e l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini – Violenza sulle donne e azioni di discriminazione sono fenomeni che si possono combattere con risposte concrete e determinate. Gli obiettivi dei prossimi 3 anni vanno in questa direzione, affinché il sistema sanitario toscano sia sempre più uno spazio sicuro, dove le vittime possano trovare accoglienza e protezione con percorsi sempre più sensibili e attenti alle persone”.
Per l’accoglienza nelle 72 ore sono stati stanziati 45mila euro l’anno. Per il finanziamento dei progetti delle aziende territoriali ed ospedaliere per la prevenzione della vittimizzazione secondaria ci saranno invece a disposizione 350mila euro nei tre anni. 20mila euro sono riservati al Centro di ascolto oncologico regionale, nell’Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica (Ispro), che dovrà metterà a punto e gestire la linea dedicata alle vittime dei crimini di odio. Complessivamente con la delibera regionale si impegnano dunque 505mila euro dal 2024 al 2026.