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venerdì 21 Marzo 2025
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La storica Sartoria di Vaiano raccontata nel documentario ‘Cucire per tessere la solidarietà’

Si presenta il progetto promosso da Comune e Fondazione Cdse in collaborazione con Auser La Sartoria e Bilbo Family Foundation Italy

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VAIANO – Lavoro e solidareità, due temi su cui le donne della Sartoria di Vaiano hanno tanto raccontare. Per questo venerdì 21 marzo, alle 16, nella Palazzina della Cultura (in via Aldo Moro 4), viene presentato il documentario Cucire per tessere solidarietà: la Sartoria di Vaiano: il genio delle rammendine valbisentine, dalle lotte sindacali ai progetti con la Bilbo Family Foundation.

Il progetto è promosso dal Comune di Vaiano e dalla Fondazione Cdse, in collaborazione con Auser La Sartoria e Bilbo Family Foundation Italy. È stato realizzato con il contributo della Festa della Toscana. Ad aprire l’incontro il saluto della sindaca Francesca Vivarelli e del vicesindaco Davide Puccianti.

Il documentario, curato dalla Fondazione Cdse e in particolare da Luisa Ciardi che a questa vicenda ha dedicato anche un libro, racconta la nascita della straordinaria esperienza della Sartoria Auser di Vaiano attraverso la narrazione storica e diverse interviste femminili, raccolte negli ultimi 10 anni e conservate integralmente nell’archivio Cdse.

Le protagoniste del racconto sono donne lavoratrici della Valbisenzio: dalle rammendine a domicilio del dopoguerra che ancora si dividono tra vita mezzadrile e prime esperienze di fabbrica, per passare poi, dopo lotte sindacali e prese di coscienza, al particolare esperimento del centro rammendo di Vaiano alla fine degli anni Sessanta. Molte di queste donne, le troviamo poi, ormai pensionate, alla fine degli anni Ottanta alla nascita della Sartoria, intorno alla figura dell’ideatrice Lice Mengoni (La Licia), pronte a spendere le loro competenze tessili a favore dei meno fortunati, impegnandosi in progetti sociali e di beneficienza per la comunità e su progetti internazionali, come quello in Uganda della Bilbo Family Foundation Italy.

Sarà sulla scia delle battaglie anche per i diritti delle artigiane tessili, che alla fine degli anni Sessanta nascerà in Valdibisenzio il primo Centro Rammendo: di fatto un luogo in cui le rammendine, assunte regolarmente e con tutte le tutele contrattuali, cosa non scontata per l’epoca, potevano lavorare in sicurezza e a migliori condizioni.

La straordinaria esperienza del Centro Rammendo aveva messo in moto tutta una serie di relazioni con il mondo industriale pratese: in questo contesto vanno ricercate le basi per la nascita della esperienza della sartoria alla fine degli anni Ottanta, anche su spinta dell’allora dirigente sindacale Anna Fondi. All’inizio Lice Mengoni, l’animatrice, mette a disposizione il suo garage e vengono richiamate tutte le donne del Centro Rammendo, poi il Comune mette a disposizione una stanza su via Mazzini con cucina; nel 1991 la Sartoria si affilia all’Auser.

La presentazione si concluderà con un momento conviviale.

© Riproduzione riservata

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