VAL DI BISENZIO- “Restiamo sconcertati dalle parole pronunciate dall’onorevole Buonguerrieri, che dopo l’audizione in Commissione d’inchiesta sul rischio idrogeologico ha diffuso un comunicato dal tono inquisitorio ai limiti del provocarorio. Pensavamo che lo scopo della Commissione fosse ascoltare le difficoltà dei territori per poi lavorare sulle soluzioni legislative, non attaccare chi ogni giorno è in prima linea a gestire le emergenze con risorse sempre più limitate e con uno Stato completamente assente“.
Così i sindaci della Val di Bisenzio, Guglielmo Bongiorno (Cantagallo), Francesca Vivarelli (Vaiano) e Maria Lucarini (Vernio), replicano alle dichiarazioni della deputata di Fratelli d’Italia Alice Buonguerrieri, segretaria della commissione parlamentare.
«Certi parlamentari, oltre che sprovvisti di ogni possibile consapevolezza sul funzionamento degli enti locali – affermano – sembrano poco inclini al contraddittorio. Mercoledì 5 novembre abbiamo partecipato da remoto all’audizione con spirito costruttivo e senso delle istituzioni, pronti a rappresentare le reali esigenze dei nostri territori, certi che la leale collaborazione Istituzionale prevalesse sulle logiche di appartenenza partitica. Invece ci siamo trovati di fronte a domande cariche di pregiudizi, a considerazioni personali infondate e ad una narrazione politica che nulla ha a che fare con la realtà dei fatti, né con la volontà di intervenire con soluzioni condivise. È inaccettabile che chi dovrebbe indagare per proporre leggi utili ai territori e ai cittadini, usi invece la Commissione per tentare in modo surrettizio di cercare responsabilità negli amministratori locali che da anni lavorano concretamente con serietà e dignità pur non disponendo di risorse umane ed economiche».
“Fa specie, poi – proseguono i tre sindaci – che si parli di mancate opere e manutenzioni, di consumo di suolo, senza né conoscere i dati reali (sarebbe bastato che la deputata studiasse il rapporto Ispra 2025) e dimenticando i tagli delle risorse del Governo nei confronti dei Comuni montani negli ultimi tre anni. Contrariamente a qualche parlamentare poco informato, le Istituzioni locali non parlano per slogan come chi sembra perennemente in campagna elettorale: le nostre comunità, che evidentemente continuano a darci fiducia nonostante le difficoltà oggettive, sanno bene che gli interventi si fanno se ci sono risorse; se le risorse vengono tagliate dal governo, le opere non partono. In proposito, la deputata Buonguerrieri ci spieghi perché la Regione Toscana ha subito quasi 80 milioni di euro di minori trasferimenti previsti per i Comuni nei prossimi 5 anni”.
I sindaci ricordano che la stessa Buonguerrieri, nel corso dell’audizione, ha dichiarato che il Governo ha stanziato 67 milioni di euro (e in realtà sono 131 milioni, in totale) a fronte di un fabbisogno stimato di oltre 2 miliardi e 100 milioni per far fronte ai danni dell’alluvione. “È singolare – osservano – che chi riconosce questa sproporzione accusi i Comuni, i più piccoli tra gli enti coinvolti, di carenze operative. Evidentemente, se non è in malafede, di sicuro é molto poco informata. Se avessimo voluto fare propaganda, avremmo ricordato l’unica presenza del Governo nei giorni immediatamente successivi al tragico evento, quando il ministro Nello Musumeci si presentò ai sindaci dei territori colpiti affermando che “famiglie ed aziende dovranno assicurarsi”. Fu questo l’unico sostegno che il governo ci portò, è questo ancora oggi il ricordo che ci portiamo dentro, contrariamente al presidente Eugenio Giani e all’assessore Monia Monni, che mai hanno fatto mancare il loro aiuto e sostegno”.
“Invitiamo allora la deputata Buonguerrieri a confrontarsi con noi sindaci non per soli 20 minuti, ma in maniera costruttiva: potrà trovare beneficio nella sua attività legislativa e ci aiuterebbe a prevenire questi fenomeni”.
Alle sue accuse di presunto ‘consumo di suolo’, i sindaci ribattono con i dati ufficiali dell’Ispra e del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa), contenuti nel rapporto Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici – Edizione 2025, presentato lo scorso 24 ottobre.
“La Toscana – evidenziano – è tra le regioni più virtuose d’Italia, con un valore di suolo consumato pari al 6,2% del territorio, ben al di sotto della media nazionale del 7,17%. Anche l’incremento annuo è contenuto allo 0,19%, la metà del dato medio nazionale. Per quanto riguarda la provincia di Prato, dove si trovano i Comuni della Val di Bisenzio, i numeri confermano un modello di gestione sostenibile del territorio, con solo 7 ettari di nuovo consumo di suolo tra il 2023 e il 2024; un tasso di incremento annuo di appena 0,14%, inferiore persino alla media regionale; nessun nuovo consumo dovuto a impianti fotovoltaici a terra; un consumo di suolo pro capite di 201 metri quadrati per abitante, contro una media toscana di 388 metri quadri per abitante, uno dei valori più bassi d’Italia. Dove si è edificato per la residenzialità, lo si è fatto attraverso la rigenerazione e il recupero, mentre per le aziende abbiamo consentito quello sviluppo necessario a garantire al territorio ricchezza e posti di lavoro». «Dati alla mano, dunque, il nostro territorio è tra i più attenti alla tutela ambientale e alla gestione responsabile dello sviluppo – ribadiscono i sindaci –. Accuse generiche e approssimative come quelle pronunciate dall’onorevole Buonguerrieri offendono non solo le istituzioni locali, ma anche il lavoro di centinaia di tecnici, operatori e volontari che si impegnano ogni giorno per la sicurezza dei cittadini”.
“Le amministrazioni della Val di Bisenzio – concludono Bongiorno, Vivarelli e Lucarini – così come hanno chiaramente richiesto, ora si aspettano da governo e parlamento un intervento legislativo serio e urgente per la semplificazione burocratica e per sostegni concreti ai territori, se si vorrà dare un senso a questa Commissione parlamentare. Ogni ulteriore tempo sprecato peserà come un macigno sulla coscienza di chi deve impegnarsi e non lo fa. Noi intanto continueremo come sempre a lavorare con serietà e trasparenza per un territorio più sicuro e sostenibile”.