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Identità e tradizione: a Vernio un convegno sulla farina di castagne

Appuntamento sabato (6 dicembre) alle 15 nella sala consiliare del Comune. Degustazione alla conclusione dei lavori

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VERNIO – La farina di castagne non è solo una tradizione gastronomica, ma una vera e propria risorsa per l’economia locale. Nella provincia di Prato la produzione oscilla ogni anno tra i 200 e i 300 quintali, concentrata in gran parte proprio nella Val di Bisenzio, dove la filiera coinvolge castanicoltori, seccatoi tradizionali, mulini e laboratori artigianali. Un prodotto identitario che genera valore, presidio del territorio e opportunità di sviluppo legate anche al turismo rurale e alla ristorazione di qualità.

A questa filiera è dedicato il convegno Terra, castagne e passione: la Val di Bisenzio in un briciolo di farina – Castagne in cammino: storie, sapori e sfide della Val di Bisenzio in programma sabato (6 dicembre) alle 15 nella sala consiliare del Comune di Vernio.

L’incontro è promosso dall’associazione castanicoltori della Val di Bisenzio con il patrocinio del Comune e la collaborazione di Dolce Vernio, e vuole fare il punto sulle prospettive economiche, ambientali e culturali della castanicoltura. La giornata si aprirà con i saluti istituzionali, seguiti da tre sessioni dedicate alla storia della castagna sul territorio, ai processi produttivi della farina e alle prospettive di sviluppo, con attenzione particolare alle certificazioni di qualità, alla ricerca e alla sostenibilità ambientale.

Il convegno sarà aperto dai saluti della sindaca di Vernio, Maria Lucarini, che è anche tra i soci fondatori dell’associazione castanicoltori della Val di Bisenzio, e moderato da Primo Bosi, presidente dell’associazione. Interverranno esperti e rappresentanti delle istituzioni regionali e locali, tecnici delle filiere agroalimentari e produttori. Tra questi: Chiara Vita, responsabile del laboratorio Qumap (Qualità delle merci e affidabilità dei prodotti) del Pin di Prato, Angela Crescenzi, referente qualità e tipicità dei prodotti agroalimentari della Regione Toscana, Luca Maccelli, responsabile narea forestazione dell’Unione dei Comuni della Val di Bisenzio, Luca Bartoli, direttore forestale, resonsabile tecnico dell’associazione fondiaria Bosco de’ Bardi, Ivo Poli, vivaista, oggi hobbista e coltivatore, custode di varietà storiche di alberi da frutto e Marina Lauri, responsabile della valorizzazione dei prodotti tipici di Anci Toscana.

“Il valore della farina di castagne non sta solo nel prodotto, ma nelle persone che lo rendono possibile: i castanicoltori, le famiglie, le associazioni. È una tradizione che va difesa e trasmessa alle nuove generazioni, perché è una delle radici più forti della nostra comunità”, afferma la sindaca Maria Lucarini.

“La farina di castagne del nostro territorio – spiega Primo Bosi, presidente dell’associazione castanicoltori della Val di Bisenzio – si distingue per la sua granulometria fine, il colore che varia dall’avorio al nocciola scuro e il gusto dolce con una nota leggermente amarognola. È ottenuta da cultivar locali come cararesi, pastinesi, molane, morbide e, in misura minore, maroni, attraverso tecniche di essiccazione tradizionali nei seccatoi e la macinazione con macine in pietra. La resa media è di circa il 33%: da tre quintali di castagne fresche si ottiene circa un quintale di farina

Lo stesso Bosi annuncia anche la presenza dell’associazione alla prossima fiera di settore. “Dal 12 al 14 dicembre saremo presenti a Castanea Expo, la prima fiera internazionale dedicata al mondo della castanicoltura, che si terrà alla Fortezza da Basso di Firenze. Presenteremo la farina di castagne della Val di Bisenzio insieme ai prodotti derivati: mieli, cosmetici naturali, dolci, farine speciali e persino strumenti musicali in legno di castagno, come le chitarre realizzate in vallata da Fabrizio Paoletti. È un’occasione straordinaria per far conoscere la Val di Bisenzio in un contesto nazionale e internazionale».

Alla conclusione dei lavori del convegno è prevista una degustazione guidata di pane, dolci, polenta e piatti tipici a base di farina di castagne, per valorizzare anche sul piano sensoriale un prodotto che rappresenta una delle eccellenze agroalimentari della montagna pratese.

 

© Riproduzione riservata

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