“Il segno che rimane”, la mostra omaggio a Zeloni

VERNIO – A vent’anni dalla scomparsa Vernio ricorda uno dei suoi artisti più importanti, Marco Zeloni, con un allestimento curato dal figlio Giulio. Sabato 27 dicembre alle 17 nell’Oratorio di San Niccolò si inaugura infatti la mostra “Il segno che rimane – tre opere per ricordare Marco Zeloni” con l’intervento dell’amministrazione di Vernio, di Fabiano Falconi, Marco Massimiliano Lenzi, Walter Rossi e Alessandro Ceni.

“Un omaggio sentito quello a Zeloni, nel ventennale della sua prematura scomparsa, un allestimento che propone solo tre, ma significative, opere realizzate negli ultimi anni della sua vita – sottolinea la sindaca di Vernio Maria Lucarini – Opere che ci trasportano drammaticamente nella visione dell’esperienza umana di Zeloni: un viaggio nell’interiorità dolente e sofferta dell’uomo”.

L’evento, che ha il patrocinio del Comune di Vernio, fa parte del programma per le festività di “Vernio sotto l’albero”.

L’esposizione, allestita nel suggestivo spazio dell’Oratorio, si compone di tre opere della Collezione Zeloni: “Dio mio” (2003, tecnica mista su tavola), “Jesus’ Blood” (2003 tecnica mista su tavola) e “Prigione” (2003, tecnica mista su tela e tavola). Zeloni rappresenta figure umane, uomini “affranti da qualcosa che pesa sulle loro spalle, indifesi nella loro nudità, quasi scarnificati nelle membra”, come sottolineava Franco Riccomini in occasione di una mostra del 2011, anch’essa realizzata dal Comune di Vernio.

Zeloni era nato nel 1956 a Vernio, diplomato al liceo artistico, frequentò per qualche tempo l’Accademia di Belle Arti per poi dedicarsi esclusivamente alla pittura. Artista solitario e inquieto, Zeloni lavorava alle sue opere nello studio di Poggiole, un rifugio umano ed artistico, una sorta di nido d’aquila arroccato in cima a un sentiero impervio. Scompare prematuramente a soli 49 anni nel 2005.