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VERNIO – La storia di Italia Donati è quella di un’emblematica figura femminile di fine Ottocento, che ancora oggi rappresenta una testimonianza del difficile cammino percorso dalle donne per affermare i propri diritti.
Italia, infatti, che sfugge al destino della sua poverissima famiglia analfabeta e diviene maestra, ma sconta duramente il coraggio di una scelta di involontaria emancipazione, è la protagonista dello spettacolo messo in scena dall’associazione Il Gabbiano sabato 23 novembre alle 21.15 all’ex Meucci di Vernio. L’evento, che si inserisce nella cornice del programma provinciale per la Giornata internazionale contro la violenza alle donne, è stato organizzato in collaborazione con il Comune di Vernio, il Centro antiviolenza La Nara e l’associazione Aiuti dalla Vallata.
“Un anno è trascorso dal femminicidio di Giulia Cecchettin, diventato poi caso mediatico nazionale, un anno in cui sono morte altre decine di donne. E alla latitanza del Governo si aggiunge la nuova intesa Stato-Regioni che mette in difficoltà il lavoro dei Centri Antiviolenza – sottolinea l’assessore alle pari opportunità di Vernio Marco Saccardi – Lo spettacolo rappresenta dunque un momento importante di riflessione collettiva, attraverso il teatro, sul tema della violenza, fisica e psicologica, con il suo maligno carico di pregiudizi e stereotipi”.
Saccardi aggiunge che per le istituzioni locali è una priorità presidiare culturalmente i territori e supportare il lavoro prezioso dei Centri antiviolenza, nel caso di Prato e della Val di Bisenzio il centro La Nara. All’orizzonte a Vernio c’è un tavolo comunale sulle pari opportunità con associazioni ed enti e un ordine del giorno, che sarà presentato in consiglio comunale, a supporto del lavoro fondamentale del Centro La Nara.
Ma torniamo allo spettacolo e alla storia di Italia Donati, che, lontana dal concepire qualsiasi progetto di trasgressione, anzi convinta di poter offrire ai contadini con l’istruzione un modo per stringere più forte il legame con la terra, è però soffocata dalla condanna senza appello che tutti emettono contro di lei e sceglie il suicidio, convinta di non avere altra alternativa. Lo spettacolo, di e con Daniela Bertini e Massimo Canneti, con la voce fuori campo di Arianna Priami, fonico e tecnico luci Alessandro Braccini, porta la regia di Mike Ricci.
L’ingresso è libero.