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Giornata contro la violenza sulle donne, presentato il cartellone di eventi

È frutto di un lavoro corale che ha coinvolto i Comuni della provincia pratese e diversi enti e associazioni del territorio

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PRATO – Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, presentato il 13 novembre in Palazzo comunale il cartellone degli eventi, frutto di un lavoro di rete e di un impegno corale che ha coinvolto i Comuni della provincia pratese e diversi enti e associazioni del territorio.

Le iniziative sono state illustrate dalla sindaca Ilaria Bugetti, dall’assessora alle pari opportunità Maria Logli e dai rappresentanti dei Comuni dell’area, Montemurlo, Carmignano, Poggio a Caiano, Vaiano, Vernio e Cantagallo. Hanno inoltre partecipato anche i rappresentanti degli enti e delle associazioni che hanno contribuito all’organizzazione del programma di eventi: Società della Salute Area Pratese, Centro Antiviolenza La Nara, Cooperativa Alice, Senza Veli sulla Lingua, Pubblica Assistenza, Spi Cgil, Camminotte, Politeama Pratese, Metropopolare, associazione Dire Fare Cambiare, Soroptimist Prato, Lions International, Lions Castello, Comitato pari opportunità dell’Ordine degli avvocati, associazione culturale Angolo Teatro, associazione culturale La Nottola di Minerva, L’Anarchico, Asd Paperino San Giorgio, associazione culturale Il Gabbiano, Circolo Arci Costa Azzurra e Auser.

“Il cartellone del 25 novembre deve essere anche l’occasione per rilanciare la battaglia per salvare il centro antiviolenza La Nara di Prato – ha dichiarato la sindaca Ilaria Bugetti – Per un cavillo contenuto nell’intesa Stato Regioni siglato del 2022 rischiamo di cancellare il grande lavoro fatto in questi anni da questa realtà al fianco di chi subisce violenza. Una realtà che è riuscita a fare rete con associazioni ed enti del territorio per combattere questa piaga sociale e diffondere la cultura del rispetto e dell’amore. È inaccettabile ciò che sta accadendo. Per questo invito a essere uniti in questa battaglia. Uniti come stiamo stati a fine ottobre in Consiglio comunale quando abbiamo approvato all’unanimità una mozione a difesa del Centro La Nara”.

“Era fondamentale che tutti i Comuni della Provincia si mettessero in rete per raccontare questo fenomeno, per farlo conoscere in tutte le sue declinazioni, per impegnarsi attivamente e per sensibilizzare ed educare tutti, a partire dalle nuove generazioni – ha detto l’assessora alle pari opportunità Maria Logli – Ognuno deve fare la propria parte e il nostro territorio ce la sta mettendo tutta, per questo ringrazio tutti gli attori coinvolti nell’organizzazione di questo cartellone di eventi. Eventi che abbiamo deciso di spalmare su tutto il mese, non solo il 25 novembre. È passato poco tempo dall’anniversario del femminicidio di Giulia Cecchettin quando si è detto Mai più. Da allora altre 100 donne hanno perso la vita a causa del femminicidio. Oltre 44 sono le sopravvissute. Chissà quante ancora non hanno denunciato. Queste donne hanno bisogno del nostro supporto e noi dobbiamo loro il nostro impegno in ogni forma e con ogni metodo”.

Tanti anche gli eventi a livello regionale de La Toscana delle donne, la manifestazione ideata dalla capo di gabinetto Cristina Manetti, che dal 15 al 26 novembre offrirà oltre 50 eventi gratuiti tra incontri, dibattiti, spettacoli, concerti e pedalate in cammino verso la parità di genere.

“Il viaggio, che quest’anno è il tema della terza edizione della Toscana delle Donne, trova nell’anima una dimora perfetta – fa sapere la capo di gabinetto Cristina Manetti – perché il primo e più importante viaggio che possiamo fare è quello dentro di noi. In questo senso ne rappresenta un percorso Animae Loci, l’itinerario speciale nato nell’ambito della Toscana delle Donne, che ha visto un’anteprima d’eccezione in Foresta Maestra Festival Generativo dedicato al tema della Pace Preventiva con Michelangelo Pistoletto e le studiose del Sant’Anna. Attraverso la lettura e i libri, i luoghi dell’anima di ciascuna di noi prendono forma e sostanza abitando la complessità e componendo la diversità. I temi affrontati dalle scrittrici, dalle artiste e dalle attiviste riguardano la cura, intesa come una visione rinnovata della società e un nuovo approccio ai temi del lavoro e della parità di genere. Si tratta di molteplici modi di osservare il mondo e di condividere una rete che diventa un patrimonio comune per tutte e tutti”.

La realizzazione di una programmazione condivisa testimonia l’attenzione e la sensibilità al tema da parte di tutti i soggetti coinvolti a partire dal mondo dell’associazionismo e degli enti del terzo settore, del personale degli enti territoriali ma, soprattutto, la consapevolezza, a livello politico, dell’importanza di agire culturalmente per contrastare il fenomeno della violenza sulle donne.

Come riportato da Donatella Pugi del Centro Antiviolenza La Nara, da inizio anno la struttura ha accolto 465 donne e 4.909 sono invece quelle che sono state accolte da quando il centro è attivo, ovvero dal 1997. Il 67% delle donne arriva dal Comune di Prato, il 16 per cento dagli altri Comuni della Provincia e il resto da altri. Della Provincia, il Comune con più accessi è quello di Vaiano con il 27%, a seguire Montemurlo (20%), Poggio a Caiano (19%), Vernio (16%), Carmignano (10%) e Cantagallo (8%).

Il 70% delle vittime sono italiane e il 30% straniere. Il 49% di loro sono ancora coniugate o conviventi e soltanto il 19% ha intrapreso un percorso di separazione legale o di divorzio. Un altro dato sconcertante, che è anche cresciuto negli anni, è che il 56% di queste donne non vive più con il proprio autore, questo significa che la violenza non si conclude con la fine della relazione. La fascia di età più coinvolta è quella che va dai 40 ai 49 anni, ma sono in aumento anche quelle più giovani.

Il 54% delle donne che si sono rivolte quest’anno al Centro ha un reddito fisso mentre il 45% non ha reddito o ha un lavoro precario. Il 70% degli autori che esercitano violenza invece ha un reddito fisso. Il 68% delle donne fa il primo accesso al Centro tramite una telefonata, il 35% di queste non dichiara di avere bisogno di un appuntamento ma chiede solo delle informazioni. Molte vittime sono anche madri e arrivano con i figli, anch’essi coinvolti direttamente o indirettamente nelle violenze. Quest’anno i figli delle donne che sono stati accolti dal Centro sono 426, il 68% dei quali minorenni.

Scarica qui tutti gli eventi in programma

 

 

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