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CARMIGNANO – Ondata di solidarietà dalla politica per i lavoratori della pellettieria Lin Weiding di Seano, aggredito al loro presidio durante la notte da una banda di uomini armati di spranghe, che li hanno anche minacciati di morte.
L’assessora regionale ad ambiente e protezione civile, Monia Monni, ha voluto esprimere personalmente la sua solidarietà: “Sono venuta a Seano per dimostrare con la presenza la mia vicinanza a quei lavoratori che hanno osato fare un picchetto per denunciare condizioni di sfruttamento, hanno osato ribellarsi, e per questo nella notte sono stati aggrediti e picchiati con spranghe di ferro. Quattro di loro sono finiti in ospedale, due sindacalisti e due operai”.
L’assessora riporta quanto le è stato raccontato dai lavoratori: “Mentre si dileguavano hanno urlato che la prossima volta ci spareranno, mi hanno detto – spiega Monni – Gli aggressori avevano volto coperto ed erano armati di spranghe di ferro. Hanno osato ribellarsi allo sfruttamento e dire che non si può lavorare 12 ore al giorno per 7 giorni con un contratto part time e, dopo le botte, hanno sfilato nella notte rompendo il silenzio con lo slogan ‘Sveglia Prato’. Ma Prato e Carmignano sono sveglie, solo che non possono essere lasciate sole”.
“Queste città – prosegue Monni – sanno cosa si nasconde nelle pieghe di alcune fabbriche e qual è il costo di un basso costo, ma sono a mani nude, senza strumenti per intervenire. Hanno fatto bene i sindaci Ilaria Bugetti ed Edoardo Prestanti a chiedere l’intervento delle istituzioni di ogni livello, perché per combattere questa piaga che consuma i lavoratori e usa metodi mafiosi di intimidazione è necessario l’impegno di tutti. In passato il progetto “Lavoro Sicuro”, con i controlli a tappeto congiunti enti/forze dell’ordine, ha permesso di progredire sulla strada dei diritti e della sicurezza lavorativa. Ripartiamo da lì”.
“Domenica prossima – conclude Monni – sarò alla manifestazione organizzata a Seano. Il corteo partirà alle 17 e sfilerà in mezzo alle fabbriche dove si lavora anche la domenica. Auspico una grande presenza, perché se i lavoratori vengono sfruttati e picchiati è un fatto che riguarda tutti”.
Insieme all’assessora Monni anche il sindaco di Carmignano Edoardo Prestanti, che ribadisce: “Chiederò al prefetto di convocare il Comitato ordine e sicurezza a Carmignano, in sala consiliare. Non si può stare in silenzio di fronte a questo modo di sfruttare il lavoro, così come non si può assistere ad aggressioni squadristiche nei confronti di lavoratori che vogliono solo testimoniare le condizioni in cui sono costretti”.
“Il lavoro deve essere dignità e non sfruttamento – prosegue il sindaco – lo Stato tutto deve fare la sua parte. È necessario che si provveda con azioni di verifica sullo sfruttamento dei lavoratori, c’è bisogno di controlli, controlli, controlli e ancora controlli”.
“Quanto accaduto la notte di martedì è un fatto gravissimo, atti di aggressione e intimidazione inaccettabili per il territorio di Prato e per l’intero modo del lavoro. Segnali di allarme rispetto ai quali l’intervento della Procura e le indagini in corso dovranno fare piena chiarezza”. A dirlo il segretario generale Cisl Firenze-Prato, Fabio Franchi e il segretario della Femca-Cisl Firenze-Prato, Mirko Zacchei.
“Da parte nostra – aggiungono i due sindacalisti Cisl – esprimiamo solidarietà ai lavoratori aggrediti e a tutti coloro che si trovano in situazioni analoghe. Occorre rafforzare sul territorio azioni di contrasto ad ogni forma di violenza ed intimidazione, che si coniughino con strategie di tutela del lavoro e contro lo sfruttamento lavorativo. Il protocollo firmato dalle istituzioni – Comune, Asl e Procura – con i sindacati confederali può rappresentare lo strumento più efficace per agire su scala più ampia e fare pressione sulle realtà che operano fuori dalle regole e da corrette relazioni, ma è necessario un percorso di rete fra i vari attori del territorio, aprendo ad una azione di sistema su controlli ed interventi“.
Sul tema anche i deputati di Fratelli d’Italia Chiara La Porta, pratese e Francesco Michelotti, membro della commissione antimafia: “Gli ultimi atti violenti ed intimidatori che si sono consumati negli scorsi giorni a Prato e a Seano sono purtroppo le ennesime ed agghiaccianti conferme non solo che il sistema mafioso sia una realtà radicata nel nostro territorio, ma che ormai abbia toccato livelli organizzativi tristemente peculiari e simbolici. Assoldare manovalanza per intimidire i lavoratori a Seano, prendendoli selvaggiamente a sprangate, e minacciarli, da quanto si è appreso, di morte, in caso di ulteriori manifestazioni, così come dare alle fiamme l’auto di un imprenditore cinese adagiandovi, a poca distanza, una bara vuota con la sua fotografia, sono azioni che dimostrano quanto il nostro tessuto socio economico sia inquinato da una criminalità mafiosa ben strutturata, infiltratasi nel tempo e con caratteristiche sistemiche molto connotate. Il grido d’allarme di Fratelli d’Italia su questa realtà è stato costante lungo gli anni ed oggi è ancora più alto. Per questo abbiamo presentato due interrogazioni ai ministri dell’interno, del lavoro e delle politiche sociali e della giustizia per chiedere, tra i punti, se non sia opportuno adottare iniziative di carattere normativo per istituire sezioni distaccate della Direzione distrettuale antimafia della procura della Repubblica di Prato, proprio per meglio conoscere ed affrontare con gli adeguati strumenti i fenomeni mafiosi di natura etnica. Entrambe, inoltre, confermano la nostra volontà di porre all’attenzione della commissione antimafia il caso del sistema mafioso cinese a Prato, tra le priorità, peraltro, fin dalla sua istituzione. L’allerta di ogni livello istituzionale deve essere altissima, nessuno deve minimizzare una realtà criminale specifica, purtroppo, del nostro territorio, che è ormai divenuta un fatto. Noi siamo a lavoro, da sempre, affinché gli occhi restino costantemente puntati e continueremo a farlo senza indugi“.