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PRATO – Nuovi ambienti immersivi e interattivi per la medicina nucleare dell’ospedale di Prato. Alla presentazione anche il governatore Eugenio Giani.
Ma oltre alle tecnologie e all’intelligenza artificiale con il preciso intento di alleviare il sentimento di solitudine e di ansia dei pazienti è stato realizzato un progetto di “umanizzazione delle cure”, illustrato al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani e alla sindaca di Prato Ilaria Bugetti oltre che dal dottor Stelvio Sestini, direttore della struttura, dal direttore generale Valerio Mari, dalla Presidente della Fondazione Sandro Pitigliani per la lotta contro i tumori onlus, Giovannella Pitigliani Sini e dal direttore del presidio ospedaliero e direttore della rete ospedaliera Maria Teresa Mechi. Il progetto è, infatti promosso dall’Azienda Usl Toscana Centro attraverso la struttura organizzativa complessa di medicina nucleare e dall’ospedale Santo Stefano e della Fondazione Sandro Pitigliani, che da anni sostiene le attività di ricerca del gruppo oncologico pratese.
Sono stati creati ambienti immersivi ed interattivi con complesse tecnologie AI-based, fatte di suoni emessi e di filmati proiettati, sia sulle pareti di fronte ai video dove i pazienti attendono prima di fare l’esame, sia sui muri della sala PET dove vengono accompagnati per fare l’esame.
Il presidente Giani e la sindaca Bugetti sono rimasti colpiti dalle pareti delle stanze che conducono in altri luoghi: nello spazio, tra le stelle, nei boschi, al mare e tra le meraviglie delle nostre città, toccando le corde emotive attraverso le note musicali che accompagnano l’esperienza visiva.
Le parole dei presenti all’inaugurazione
“Crediamo in una sanità pubblica universalistica e all’avanguardia, per offrire le migliori cure ai cittadini – sottolinea il presidente della Toscana, Eugenio Giani -, il che vuol dire investire in tecnologia e in prevenzione,perché una diagnosi precoce accresce la possibilità di sconfiggere numerose patologie. Lo abbiamo fatto e continuamo a farlo, investendo con convinzione sulla sanità pubblica, nonostante in Italia le risorse destinate dal Governo alla spesa sanitaria siano diminuite, non in termini assoluti ma al netto dell’inflazione, erose dall’aumento dei costi”. “La sanità – aggiunge Giani – ha bisogno però anche di empatia, di creare percorsi umani basati sulla relazione con il paziente e i loro familiari, comprendendo ed allievando preoccupazioni. Professionalità e capacità di parlare alle persone in cura devono andare di pari passo e questo progetto offre una risposta anche su questo fronte”.
“Conosco il grande lavoro che il dottor Stelvio Sestini e tutto il reparto portano avanti ogni giorno instancabilmente per far fronte a tutte le richieste e per non lasciare indietro nessuno. – ha affermato la sindaca Ilaria Bugetti – Aver trovato la forza anche per sviluppare questo progetto di umanizzazione mi commuove perché mi dà l’ulteriore conferma del grande valore dei nostri sanitari. Medici, tecnici e infermieri che non solo non guardano calendario e orologio, ma che si sanno spingere sempre oltre per offrire diagnosi e cure di livello internazionale. In questo reparto così delicato e complesso ci sono quantità, qualità, innovazione tecnologica, ricerca e da oggi anche un’attenzione in più per il benessere dei pazienti. Lavorare anche sullo stato d’animo delle persone che necessitano di diagnosi con esami invasivi, fisicamente e psicologicamente, significa davvero una presa in carico totale dei bisogni dei pazienti. Presto il reparto sarà in grado di umanizzare anche la parte dove avviene la somministrazione del radiofarmaco in terapia. Sono davvero orgogliosa del vostro lavoro e insieme alla giunta saremo sempre al fianco della direzione ospedaliera e dell’Asl Toscana centro per sviluppare idee e progetti che pongano le persone al centro di tutto”.
“La tecnologia AI-based – ha commentato il direttore generale Mari – entra nel reparto di medicina nucleare del Santo Stefano non solo come supporto diagnostico ma anche come elemento di sostegno del paziente oncologico nel suo cammino di malattia mediante la creazione di spazi empatici in opposizione ad un ambiente solo sanitario. Sostenere lo stato d’animo del paziente durante la lunga attesa necessaria, per esempio, ad eseguire le Pet, attraverso immagini rasserenanti di contesti naturali e paesaggistici proiettate sulle pareti è stata non solo una grande intuizione ma un preciso dovere realizzarla nell’ottica di una visione olistica, in cui alla diagnosi e alla cura del corpo si tenta di unire l’attenzione verso lo stato psicologico. Così facendo si vuole alleggerire lo stato d’animo del paziente, rudurre l’eventuale stress; è un progetto che innalza ulteriormente la qualità dell’assistenza e dimostra un’attenzione speciale nei confronti dei pazienti e pertanto ringrazio tutti coloro che vi si sono dedicati e vi hanno lavorato per svilupparlo”.
“Sono molto contenta di avere sostenuto questa iniziativa perché tutto ciò che aiuta i malati di tumore è la nostra priorità”, ha dichiarato Giovannella Pitigliani Sini.
“I pazienti oncologici – ha spiegato il dottor Sestini – sono persone affaticate da lunghi iter diagnostico terapeutici, psicologicamente fragili, che con le loro paure giungono a svolgere esami di medicina nucleare, che per ragioni di natura tecnica e radio-protezionistica, necessari affinché l’esame venga svolto secondo la regola dell’arte, necessitano di almeno un’ora di attesa dopo la somministrazione del radiofarmaco e prima della esecuzione dell’esame. Nonostante la presenza ed il tentativo di conforto del personale sanitario, spesso i pazienti rimangono in uno stato d’ansia che non riesce a trovare consolazione. Da qui l’idea del nostro progetto di umanizzazione”.
Il costo del progetto è stato di 47580 euro. L’Azienda Usl Toscana centro, ma in particolare il dottor Sestini, ringrazia tutti coloro che con una generosa donazione hanno contribuito a renderlo concreto, ovvero: la Fondazione Sandro Pitigliani (Giovannella Pitigliani Sini), Estra (Nicola Ciolini), la Famiglia Venco (Bertilia e Idalia Venco), lo Studio-27 (Giuliano Burioni), la Ditta Pentaqo Srl (Gaia Gozzi), e la ditta Zebra Srl Multimedia Immersive Solutions (Antonello Sebastiano Antonello e Manuel Bedin).
Il progetto è stato sostenuto fin da subito dalla dottoressa Mechi, dal dottor Maurizio Bartolucci, direttore del dipartimento di diagnostica per immagini (a cui afferisce la struttura di medicina nucleare), dall’ingegnere Gianluca Gavazzi in qualità di direttore dell’area manutenzione e gestione investimenti di Prato. Sono stati ringraziati inoltre la ditta Pizzarotti per il contributo alla messa in opera e la dottoressa Ilaria Bugetti in qualità di consigliere regionale ed il dottor Edoardo Carli, consigliere comunale di Prato per la promozione e l’impegno profuso nella raccolta dei fondi.
La medicina nucleare di Prato
Il progetto s’innesta in una struttura riconosciuta come all’avanguardia: una vera e propria eccellenza. La medicina nucleare di Prato dispone di una radio-farmacia di classe D per la sintesi in loco di radiofarmaci di ultimissima generazione come il “68Ga-FAPI-46”, la recente acquisizione di tomografi ad emissione di positroni (PET-TC) e fotone singolo (SPECT-TC) all’avanguardia ottenute mediante finanziamento PNRR, la presenza di processi di elaborazione ed analisi dei dati immagini basati su linguaggi informatici tradizionali uniti a script di intelligenza artificiale (AI), e la prossima apertura di un nuovissimo centro di terapia radio-metabolica stanno facendo attraversare la struttura un’importante evoluzione nel settore oncologico. Lo testimoniano sia i numeri delle prestazioni PET prodotti dalla struttura nel primo semestre del 2024 quasi raddoppiati rispetto a quelli del 2023, sia i riconoscimenti che la struttura sta avendo come la certificazione ISO9001 e la decima posizione nella lista delle migliori medicine nucleari europee stilata dall’industria di settore.Rappresenta un’offerta che è unica nel panorama delle Medicine Nucleari di Italia: è aperta dalle ore 8 del mattino e si prolunga fino alle ore 23,30 della sera, cosa molto apprezzata dai pazienti oncologici.