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FIRENZE – Grave atto intimidatorio nei confronti del procuratore capo di Prato, Luca Tescaroli.
Il magistrato, infatti, ha subìto un’incursione notturna davanti alla sua abitazione. Due persone, in via di identificazione, sarebbero arrivate, attraverso ponteggi, fino alla sua finestra restandoci addirittura 40 minuti. I due sarebbero stati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza installate sulle impalcature e sui ponteggi dell’edificio dove abita Tescaroli, da anni sotto scorta per le sue indagini antimafia.
Sull’episodio indagano i carabinieri.
Immediata la solidarietà pubblica nei confronti del magistrato.
“Quanto accaduto nella notte tra sabato e domenica presso l’abitazione del Procuratore capo Luca Tescaroli è un fatto estremamente inquietante che richiede la massima attenzione da parte di tutti. Non è purtroppo il primo episodio che riguarda il magistrato: nel giugno 2023 gli uomini della scorta trovarono una scatola metallica con dei fili elettrici che fuoriuscivano proprio davanti al portone d’ingresso della casa di Tescaroli, nell’agosto di quest’anno la lettera minatoria con minacce di morte. È fondamentale garantire al procuratore la massima protezione da parte dello Stato, così che possa continuare serenamente il proprio lavoro al servizio della giustizia e della legalità. Il ripetersi di questi episodi non può essere sottovalutato. Chiediamo che venga fatta rapidamente piena luce su quanto accaduto, identificando i responsabili e le loro reali intenzioni. Il contrasto alle mafie e la ricerca della verità su pagine oscure della nostra storia richiedono il massimo impegno da parte dello Stato nel proteggere chi, come il procuratore capo Tescaroli, dedica la propria vita professionale a questi obiettivi”.
La giunta comunale di Prato esprime solidarietà e vicinanza al procuratore capo di Prato, Luca Tescaroli, per l’inquietante episodio avvenuto nei pressi della sua abitazione a Firenze. “Ribadiamo il nostro sostegno all’operato del magistrato – ha affermato la sindaca Ilaria Bugetti – Come già sottolineato ad agosto per la lettera minatoria destinata al procuratore, le istituzioni pubbliche devono fare quadrato attorno ai rappresentanti dello Stato che ogni giorno sono in prima linea per combattere la mafia e i comportamenti mafiosi in ogni loro manifestazione. Il sostegno ai magistrati e alle forze dell’ordine impegnati in questa battaglia quotidiana deve essere pieno e convinto. Ci auguriamo quindi che venga fatta chiarezza su quanto accaduto questo fine settimana il prima possibile. La risposta dello Stato deve essere immediata e senza esitazioni”.
Anche Ast e Ordine del Giornalisti della Toscana “si augurano che possa essere fatta piena luce sull’inquietante episodio in modo da permettere al procuratore di continuare con serenità il proprio lavoro nel quale, lo vogliamo sottolineare, tiene conto anche del valore dell’informazione e del diritto dei cittadini a conoscere la verità“.