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PRATO – Festa della Liberazione, “Quest’anno il nostro partito parteciperà al corteo ufficiale del 25 aprile. Lo faremo con i nostri distinguo che sono sempre più necessari nei confronti di un paese supino a una dilagante propaganda bellicista e con un’informazione sempre più conforme a dettami di regime che tenta di convincere l’opinione pubblica che la guerra salverà le nostre economie e i posti di lavoro”.
Così Paola Battaglieri e Sandro Bigagli a nome del Partito della Rifondazione Comunista Federazione di Prato, che affermano: “Noi sfileremo con le nostre bandiere in fondo al corteo e finiremo la nostra sfilata prima dell’entrata in piazza delle Carceri perché continuiamo a non aderire alla celebrazione ufficiale alla presenza di militari e voci marziali che, secondo noi, non hanno niente a che fare con la liberazione che è stata e deve restare festa di popolo. L’antifascismo deve essere rappresentato nelle forme adeguate e non così come viene per ragioni meramente istituzionali. A questo ci ribelleremo sempre perché, soprattutto oggi con le guerre in corso, non vogliamo sentirci complici di sentimenti contrari a logiche di pace“.
“Continueremo a essere critici con tutte quelle forze che vivono nell’ambiguità e che producono false strade, che mandano armi, che votano per il riarmo della Germania e dei paesi europei, che fanno false manifestazioni della pace e che riproducono a loro uso e consumo propaganda di guerra. Il nostro 25 aprile sarà all’insegna della pace, della fine del conflitti in atto e con un pensiero verso le diecine di migliaia di morti di Gaza di cui diecine di migliaia sono bambini con l’unica colpa di essere nati lì”.
“Invitiamo pertanto tutti coloro che sono per la pace a stare dietro il nostro striscione, allo striscione dei comunisti che così tanto fecero per la libertà di tutti noi ottanta anni fa e che oggi lottano per la pace. Inoltre – concludono Battaglieri e Bigagli – saremo presenti anche all’iniziativa del pomeriggio del Comitato 25 Aprile in piazza delle Carceri con cui da anni cerchiamo di rappresentare in modo partecipato e alternativo la giornata della liberazione”.