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PRATO – L’annuncio dell’adesione della Cgil alla manifestazione per l’Europa di Michele Serra ha contrariato Rifondazione Comunista. La federazione di Prato ha scritto una lettera al locale sindacato.
“La partecipazione della Cgil alla manifestazione indetta da Michele Serra il 15 marzo – dicono Sandro Bigagli e Paola Battaglieri – produce disappunto generalizzato e una profonda tristezza in tutta quella sinistra che ha sempre lottato per la pace e spesso a fianco del più importante sindacato italiano. Sono già state ribadite da tanti le cause di un disaccordo sulla vostra partecipazione e non vogliamo ribadire analisi ben conosciute sulle guerre in corso, compresa quella che c’è in Europa da tre anni e che riguarda l’Ucraina e la Russia”.
“Non scriviamo per dare lezioni di pacifismo – prosegue Rifondazione – ma pensiamo che la vostra scelta sia del tutto ingiustificata, sia nei confronti dei conflitti in atto che delle nuove prese di posizione della presidenza europea sulla corsa agli armamenti e sul continuare la guerra. Molti parlano di deterrenza necessaria e di un’Europa che finalmente prende in mano le proprie sorti partendo dalla difesa, ma a noi sembra che tutto questo sia a scapito innanzitutto dei lavoratori e degli strati più deboli dei nostri popoli che vedranno drenare verso le armi risorse fondamentali per il welfare e la sanità, quelle si veramente necessarie in questa fase. Non riusciamo a capire la vostra scelta che un tempo poteva essere legittimata dal concetto di cinghia di trasmissione a un partito e le sue esigenze politiche che riguardavano comunque gli interessi generali e dei lavoratori, ma oggi non possiamo pensare che il concetto valga nei confronti di Michele Serra. Sarebbe un bel riflettere rispetto al cambiamento di orizzonte”.
“Il sindacato non ha mai avuto idee contrastanti sulla pace, perché è soltanto la pace che può interessare i lavoratori – prosegue Rifondazione – Il sindacato non ha mai appoggiato riarmi di nessun genere, perché le armi e la loro produzione possono sfamare qualcuno oggi per poi uccidere tanti domani, il sindacato non può aderire a una manifestazione per l’Europa mentre i politici europei sprecano soldi su un terreno pericoloso come quello dettato contro la Russia. No, non possiamo pensare che la Cgil possa mostrarsi in piazza insieme a chi ha appoggiato l’invio di armi in Ucraina insieme a tanti miliardi che potevano essere spesi in ben altro modo”.
“Non possiamo pensare che la Cgil sia dentro un pensiero come quello ipotizzato da Mario Draghi e da Ursula von der Layen, la vera fine dell’Europa è stata l’appoggio alle politiche americane in questi anni e aver parlato con la sola voce della Nato – conclude la lettera – La fine vera dell’Europa avviene il 15 marzo con la pretesa che il nostro continente non si unisca sulla pace ma sulla guerra. Ripensateci ! Ribellatevi! Reagite come potete per scongiurare questa operazione assurda e divisiva sulla pace. Pensiamo che l’Italia e l’Europa stessa non possa permetterselo”.