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PRATO – Prevenzione del riciclaggio, cresce l’impegno dei commercialisti pratesi, secondo quanto stabilito dalle norme che li vedono attivi protagonisti.
Lo ha sottolineato il presidente Filippo Ravone all’incontro formativo sulle norme antiriciclaggio che ha visto protagonisti il comandante provinciale della guardia di finanza Enrico Blandini, la commercialista-esperta Annalisa De Vivo ed Edoardo Sarti consigliere dell’ordine pratese. L’impegno dei commercialisti per la promozione della legalità accompagna il supporto alle imprese nella scelta di percorsi virtuosi che rendano più solida e competitiva l’economia locale. Nelle ultime settimane sono stati tre gli incontri di approfondimento che hanno riguardato, oltre al riciclaggio, i temi dell’illegalità economica e del lavoro. A tutti ha partecipato il comandante Blandini.
Ieri pomeriggio (16 giugno) al Palazzo delle professioni, si è parlato di Antiriciclaggio, la prospettiva dei professionisti tra controlli della Guardia di Finanza, indicatori di anomalia e segnalazioni di operazioni sospette.
“Quello dell’antiriciclaggio è un obbligo che ci fa essere presidi di legalità, chi viene da noi deve sapere che siamo soggetti a tutta una serie di adempimenti, da l’adeguata verifica della clientela al controllo sulle operazioni che vengono svolte a livello aziendale. È un compito che svolgiamo a titolo gratuito e che la legge ci attribuisce proprio in quanto dottori commercialisti, cioè, iscritti a un albo per il quale operiamo a titolo gratuito. Per questo, diversamente da altri soggetti che commercialisti non sono, siamo affettivamente garanti di legalità e di corretti comportamenti” sottolinea Edoardo Sarti.
“La guardia di finanza quale forza di polizia economico finanziaria svolge, tra le sue funzioni, anche quella di importante presidio nel settore dell’antiriciclaggio attraverso il nucleo speciale di polizia valutaria – ha spiegato il comandante Blandini – è uno dei reparti di élite della guardia di finanza, ha competenza generale e si occupa appunto del monitoraggio e dell’analisi di tutte le segnalazioni sospette che arrivano tramite i professionisti e gli intermediari bancari che sono i responsabili attivi di questa normativa e devono effettuare le segnalazioni all’unità di informazione finanziaria”.