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Dalla Regione una legge per sostenere la ‘Toscana diffusa’

FIRENZE – Un sostegno alle aree più svantaggiate della Toscana: non più aree interne ma ‘Toscana diffusa’. Sarà una legge a destinare risorse e opportunità a questi territori. 

Una legge che punta a dare organicità e una cornice normativa omogenea alle iniziative che la Regione mette in campo per lo sviluppo e la valorizzazione dei luoghi della Toscana diffusa – che comprendono i territori di 172 Comuni – e per favorire il ripopolamento nelle zone dove i processi di abbandono sono più accentuati. L’attenzione è puntata soprattutto su quelle che nel Piano regionale di sviluppo sono state identificate come “aree della Toscana diffusa” con riferimento non solo ai piccoli centri, ma anche agli insediamenti rurali e lontani dagli abitati, ai borghi storici che hanno potenzialità di richiamo, alle aree montane e più isolate.

“L’idea – spiega il presidente Eugenio Giani – alla base di una delle proposte di punta del mio programma elettorale che oggi trova la sua concretizzazione, è quella di riportare a una crescita più equilibrata quelle zone che credo sia appropriato chiamare Toscana diffusa, perché ‘aree interne’ sminuisce la loro importanza rispetto ad altre parti del territorio. La Toscana è una sola. È giusto sottolineare l’attrazione esercitata dai centri più importanti, ma uguale dignità spetta anche a un piccolo borgo o a un centro situato sulla costa, in collina o in montagna. E questo lo potremo fare in modo più organico ed efficace con uno strumento come questa legge,  mettendo ordine fra gli interventi, ormai numerosi e le risorse destinate ai Comuni che sono i principli alleati in questo impegno per la valorizzazione della Toscana diffusa”.

La legge sarà articolata in alcuni grandi capitoli corrispondenti ai diversi settori di intervento e dopo averla discussa con i soggetti istituzionali, i rappresentanti del mondo del lavoro e dell’associazionismo, sarà illustrata e approvata a fine estate per poi essere sottoposta all’esame del consiglio regionale.

I capitoli principali

Servizi essenziali, che comprendono interventi sui trasporti e per nuovi presidi: viabilità, connettività informatica nonché presidi sanitari, siti di servizi sociali e centri per anziani, scuole, formazione e lavoro.

Supporto ai territori, con la rigenerazione urbana, la pianificazione urbanistica sovracomunale, l’energia (impianti da fonti rinnovabili, comunità energetiche), il territorio rurale (distretti, interventi di agricoltura sociale), azioni di mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico.

Sostegno alla residenzialità e all’economia per contrastare la desertificazione dei piccoli centri, con i contributi per l’acquisto di alloggi e in conto affitti, con i bonus per il commercio, per la valorizzazione dei processi di economia collaborativa, la riqualificazione degli spazi pubblici e privati per l’insediamento di nuove imprese e la realizzazione di centri polifunzionali di pubblica utilità.

Identità per favorire eventi e manifestazioni culturali, valorizzare il paesaggio anche attraverso incentivi e agevolazioni di progetti di riqualificazione del patrimonio storico e paesaggistico (come gli interventi di sostegno per le città murate), per il contrasto dell’abbandono di terreni ed immobili, supporto alle Pro loco, e il continuo sostegno ai custodi della montagna e della agro-biodiversità toscana.

Beni comuni con i quali la Regione opera per valorizzare il patrimonio storico, paesaggistico e culturale comune, sensibilizzando i cittadini ed erogando agevolazioni e incentivi per favorire il loro mantenimento.

Alcuni esempi

Servizi essenziali

“Siamo fortemente impegnati – ha detto il governatore Giani – per la riorganizzazione della sanità territoriale e assicurare a tutti i cittadini servizi accessibili, integrati ed incentrati sulla persona ovunque viva. Per quanto riguarda le infrastrutture si può citare il finanziamento di 10 milioni per il sostegno delle cosiddette “linee deboli” del Tpl. In tema di diritto alla salute, nei prossimi due anni concluderemo la realizzazione di 24 Ospedali di comunità e di 75 Case di comunità su tutto il territorio regionale, di cui 26 nei territori della Toscana diffusa, per un investimento complessivo di circa 250 milioni di euro”.

“L’Ospedale di Comunità – ha proseguito – è una struttura sanitaria di ricovero, con 20 posti letto, che svolge una funzione intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero, per evitare ricoveri ospedalieri impropri o di favorire dimissioni protette in luoghi più idonei, favorendo la stabilizzazione clinica, il recupero funzionale e l’autonomia in strutture più prossime al domicilio. Le Case di Comunità (CdC) sono un modello organizzativo dell’assistenza di prossimità per la popolazione di riferimento, un luogo fisico e di facile individuazione al quale i cittadini possono accedere per bisogni di assistenza sanitaria, sociosanitaria a valenza sanitaria. Il tema della Connettività gioca un ruolo chiave per superare le diseguaglianze, anche in materia di cittadinanza digitale. Da tempo la Regione ha avviato un percorso per diffondere la connettività in toscana, dapprima presidiando le azioni di connettività dei grandi progetti nazionali per l’estensione della banda ultra-larga, Italia1G e Italia5G e oggi andando a rafforzare ulteriormente la capacità di presidio presso i comuni anche tramite inhouse digitali delle Pa toscane. Ma per poter cogliere appieno le sfide della transizione digitale occorre puntare innanzitutto sull’acquisizione di competenze digitali”.

“Per questo motivo stiamo realizzando sul territorio una rete di Punti digitale facile (Pdf) o Centri di facilitazione digitale, luoghi fisici nei quali i cittadini sono supportati da persone competenti, i Facilitatori digitali, nell’uso di Internet e degli strumenti digitali e imparare quindi a usare in modo autonomo, consapevole e responsabile le tecnologie digitali. Insieme alle Botteghe della salute e ai Punti digitale facile per i consumatori, i Pdf compongono una rete diffusa e capillare di oltre 200 punti, di cui la metà localizzati nei territori della Toscana diffusa, che nelle intenzioni della Giunta regionale sarà ulteriormente estesa per raggiungere tutti i territori, soprattutto quelli più periferici e per la quale vi è l’intenzione di destinare ulteriori risorse per far scorrere ulteriormente le due graduatorie rivolte agli enti locali e alle realtà del terzo settore. I Pdf stanno inoltre avendo una importante funzione sociale, dove diverse generazioni si incontrano. Le persone anziane e fragili con l’aiuto dei giovani facilitatori imparano ad accedere ai servizi online che la PA offre, ma anche a diventare più consapevoli dei rischi e affrontare con più competenze le sfide che l’avvento massivo dell’intelligenza artificiale porrà”.

Supporto ai territori

Rigenerazione urbana, sanità territoriale, sostegno alla residenzialità: sono tre esempi di interventi che potranno essere potenziati e sviluppati sull’intero territorio regionale grazie alla legge sulla Toscana diffusa.

La Regione, nell’ambito delle politiche di rigenerazione urbana, promuove interventi di rigenerazione urbana diffusa nei comuni con popolazione inferiore a 20mila abitanti al fine di rendere più attrattivo e vivibile il territorio, migliorare la qualità del tessuto urbano e sociale, favorire il rilancio economico, fornendo al contempo funzioni di presidio del territorio e contrastando i fenomeni di invecchiamento e di abbandono da parte della popolazione residente. Gli obiettivi raggiunti fino ad oggi saranno, con la Pdl sulla Toscana diffusa, ulteriormente potenziati.

“Abbiamo visto che lo schema funziona – dice il presidente Giani – e che i Comuni rispondono bene e con interesse ai bandi. La Regione che, ricordiamo, ha costituito insieme ad AnciToscana e tiene aggiornato un “parco progetti” su questo tema, esteso a tutto il territorio, ha già utilizzato il finanziamento messo a disposizione dalla legge 145, insieme a fondi propri, per molti progetti di Comuni, fino a 5.000 abitanti e fino a 20.000 abitanti. In tutto si tratta di oltre 32,3 milioni di risorse (statali e regionali) per 77 interventi in 73 Comuni”.

Sostegno alla residenzialità e all’economia

Sono quasi mille le domande presentate per il bando sulla residenzialità in montagna, la cui scadenza era il 27 luglio. Grazie ad esso si può arrivare a ricevere fino a un contributo di 30mila euro per comprare casa, se ci si trasferisce in un piccolo comune montano, al di sotto di 5mila abitanti. È il beneficio del bando regionale finalizzato a favorire e incentivare il ripopolamento e la rivitalizzazione socio-economica delle aree montane toscane.

Con una dotazione di 2 milioni e 800mila euro del Fondo sviluppo aree montane italiane, il bando si rivolge a tutti i cittadini italiani o di altro Stato dell’Unione Europea o extracomunitari titolari di un permesso di soggiorno di durata non inferiore ai 10 anni, che risiedono in un comune italiano non montano (risultante tale in base all’ultimo dato Istat ufficiale).

Identità

Un esempio? Nuove opportunità per i giovani agricoltori, così da contrastare l’abbandono delle campagne e favorire il ricambio generazionale.

Il bando della sottomisura 6.1 Aiuto all’avviamento di imprese per giovani agricoltori – annualità 2024, inserito nell’ambito di Giovanisì, progetto regionale per l’autonomia dei giovani, vuole incentivare la fase di avvio di nuove imprese condotte da giovani agricoltori con l’obiettivo non solo di favorire il ricambio generazionale ma anche sostenere la permanenza degli under 40 nelle aree rurali. Con una dotazione finanziaria di 3 milioni e 200mila euro, il bando dà la possibilità ai giovani di ottenere un premio (a fondo perduto) di 65mila euro per l’avviamento dell’attività agricola e dei contributi agli investimenti. Il premio sale a 70mila euro in caso di insediamenti in aziende ricadenti in aree montane.

I beneficiari sono di età compresa fra 18 anni compiuti e i 41 anni non compiuti, che si insediano per la prima volta in azienda agricola in qualità di capo azienda e che possiedono adeguate qualifiche e competenze professionali o che le conseguiranno entro la data di conclusione del piano di sviluppo aziendale.

Le risorse

Insieme alle risorse del bilancio regionale e a quelle del Pnrr anche i Fondi strutturali europei sono uno strumento fondamentale per sostenere gli obiettivi di valorizzazione della Toscana diffusa delineati nel Piano regionale di sviluppo che vengono dettagliati nella nuova legge.

Con due delibere già approvate dalla Giunta è stata prevista una riserva del 50% per i bandi ricerca e sviluppo a favore delle imprese localizzate sulla costa, ma più in generale una premialità trasversale specifica a tutti i fondi per le imprese e gli enti pubblici delle aree più periferiche.

“Nei prossimi giorni – preannuncia Giani – sarà presentato il pacchetto di oltre 100 milioni di interventi infrastrutturali per la riqualificazione e valorizzazione in chiave economica, sociale, turistico-culturale e per la messa in sicurezza ambientale di sei aree speciali, che comprende 115 Comuni: la Garfagnana, Lunigiana, Media Valle del Serchio, l’area appenninica dalla montagna pistoiese arrivando in Valtiberina passando per la Val Bisenzio, il Valdarno-Valdisieve e il Mugello, e poi la Valdichiana Senese, l’Amiata Val d’Orcia e Grossetana e le Colline del Fiora, e infine la zona delle Colline Metallifere, la Val di Merse e l’Alta Valdera e Alta Val di Cecina”.

© Riproduzione riservata

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