(Adnkronos) – Le frodi finanziarie sono sempre più diffuse. Da giovani ad anziani, il rischio proviene dall’utilizzo che facciamo dei nostri dati. E i canali più diffusi sono quelli più basici, la telefonia e i messaggi, che riguardano tutti noi. Ma “Siamo pronti – dice il direttore generale di Abi (Associazione Bancaria Italiana), Marco Elio Rottigni -. Tra il 2020 e il 2024 il sistema ha investito più di due miliardi di euro su questo tema, di cui 450 milioni nel solo 2024. Già questo ci dà la portata del fenomeno”. Sono risorse stanziate per il lungo periodo: “Già oltre l’80% dei nostri associati pensa di investire di più ogni anno in sicurezza. Credo che questa sia una delle cose più importanti che ci fanno guardare al futuro con positività”. Per ABI la sicurezza informatica “è una priorità essenziale per garantire stabilità e fiducia nel settore” visto anche il contesto “in costante evoluzione” dove si rende necessario “adottare soluzioni innovative ed efficaci”. I cyberattacchi sono cresciuti negli ultimi anni: “Se il sistema di pagamento digitale è il più diffuso, ne consegue che ovviamente vi è una convergenza verso questo tipo di flusso”, ma allo stesso tempo si è rafforzata la risposa degli istituti bancari. “Il fenomeno è sotto controllo, proprio perché non abbiamo mai smesso di investire”. Dall’ultimo rapporto sulla sicurezza elaborato dal CertFin (Computer Emergency Response Team del settore finanziario italiano, presieduto dalla Banca d’Italia e dall'Abi e gestito da Abi Lab), è emerso che nel 2024 la maggior parte delle banche prevede di mantenere o aumentare la spesa per la sicurezza informatica, destinando il 60% delle risorse a progetti interni di rafforzamento della sicurezza, il 24% a servizi digitali per la clientela e il 15% all’adeguamento normativo. Sul fronte della sensibilizzazione, tutte le banche coinvolte hanno affrontato il tema delle truffe informatiche rivolte alla clientela retail, come phishing e smishing. Il 92% ha trattato la gestione sicura dell’identità, l’88% l’uso sicuro dei pagamenti digitali, l’80% dei dispositivi mobili e il 68% la sicurezza dei dispositivi connessi alla rete. “Si auspica ancora più intensa collaborazione con gli operatori delle telecomunicazioni per migliorare la prevenzione dei rischi cibernetici e dei crimini informatici". I mondi bancario e finanziario si stanno adattando ai tempi correnti, rafforzando la sicurezza dei servizi offerta e la lotta ai crimini informatici, così da raggiungere un equilibrio tra la necessità di protezione e sicurezza e l’esigenza dei clienti di avere a disposizione operazioni facili, semplici e veloci. Una maggiore attenzione richiede l’utilizzo di ‘instant payments’, i bonifici istantanei: i truffatori li prediligono “perché è più difficile mettere in piedi controlli che in pochissimi secondi forniscano una valutazione precisa”. Il tema della cybersecurity è molto sentito anche a livello europeo: “È quello su cui si dibatte di più, soprattutto in termini pragmatici e con investimenti – spiega -. La truffa digitale non ha confini”. Secondo Rottigni la miglior difesa dalle truffe finanziarie è rappresentata dall’educazione e dalla cooperazione: “Tramite l’educazione facciamo crescere la consapevolezza. La cooperazione tra soggetti diversi che lavorano per un fine ultimo ci permette di proteggere meglio i nostri clienti. Serve uno sforzo congiunto di tutti gli attori coinvolti”. —finanzawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Banche. Rottigni (Abi): “Frodi sempre più diffuse, già investiti 2 miliardi”
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