(Adnkronos) – Il Gruppo Armani archivia il 2022 con ricavi consolidati pari a 2,35 miliardi di euro, in aumento del 16,5% rispetto al 2021, cui si affianca una redditività gestionale (ex International Financial Reporting Standard, Ifrs 16) che raggiunge 289 milioni di euro a livello Ebitda, in crescita del 25% rispetto al 2021, e 202,5 milioni di euro a livello Ebit, in crescita del 30% rispetto al 2021. Nonostante un contesto internazionale ancora caratterizzato da molteplici fattori di crisi, spiega il gruppo, nel 2022 tutti i canali di vendita sono risultati in crescita rispetto al 2021, con una ripartizione molto equilibrata che vede retail diretto in aumento del 17%, wholesale del 16%, e-commerce del 9%, con andamenti spesso superiori rispetto ai mercati di riferimento, soprattutto per la categoria abbigliamento. Il riscontro positivo delle collezioni, unito a una politica di sempre crescente attenzione alla qualità del servizio, dà ulteriore impulso alla performance positiva con un aumento delle vendite a prezzo pieno, che si riflette nell’incremento della marginalità gestionale. “Con i soddisfacenti livelli di vendita corroborati da trend di crescita ancora migliori nella profittabilità gestionale – commentano Giuseppe Marsocci, vicedirettore generale e chief commercial officer del Gruppo Armani e Daniele Ballestrazzi, vicedirettore generale e chief operating financial officer del Gruppo Armani – possiamo considerare positivamente concluso il periodo di assestamento conseguente alla decisione di riorganizzare il portafoglio marchi focalizzandoci sui tre brand principali, Giorgio Armani, Emporio Armani e Armani Exchange". Nel 2022, ricordano ancora, "i ricavi indotti – rappresentati dalle vendite di prodotti a marchio Armani effettuate direttamente dal Gruppo e dai licenziatari terzi – hanno raggiunto 4,6 miliardi di euro, con una stima di vendita a valori retail pari a oltre 6,5 miliardi di euro. Stiamo avanzando con netto anticipo rispetto ai piani, verso gli obiettivi prefissati per il 2025, anno in cui ricorrono i cinquant’anni dalla nascita della Giorgio Armani". A livello geografico, anche in relazione al graduale allentamento delle restrizioni sanitarie e alla progressiva ripresa dei viaggi in Europa e in America, nel 2022 il Gruppo Armani ha raggiunto, in questi due continenti, performance molto positive di aumento dei ricavi, rispettivamente pari al +24% e +19,5% rispetto al 2021. Lo rende noto il gruppo. Nel complesso, l’Asia ha invece fatto registrare una flessione del 6,3%, imputabile a estesi lockdown e alla reintroduzione di forti limitazioni alla mobilità, che in Cina sono state rimosse soltanto all’inizio del 2023. Coerentemente con la propria strategia di medio-lungo periodo il Gruppo Armani ha scelto di dedicare un crescente volume di risorse alle iniziative di comunicazione (+22% rispetto al 2021) e agli investimenti, in particolare nella struttura digitale e informatica del Gruppo, oltre che nella ristrutturazione e nello sviluppo dei negozi (+25% rispetto al 2021). Questo importante impegno economico e finanziario non ha compromesso l’incremento dei risultati economici di breve periodo: nel 2022 il Gruppo Armani ha infatti conseguito un utile netto ante imposte pari a 218 milioni di euro, in aumento del 16,4% rispetto al 2021 e del 24,5% rispetto ai livelli pre-pandemici registrati nel 2019. I segnali positivi dei primi mesi del 2023 confermano inoltre l’abbrivio del 2022 per il gruppoi. Il primo trimestre si è concluso con ricavi netti in aumento del 18% confermando sostanzialmente la crescita in equilibrio tra i vari canali e l’incremento della redditività gestionale. A livello geografico si registra una variazione significativa rispetto al 2022 con un andamento più bilanciato tra le regioni, l’Asia è in ripresa (+14%), e il trend è ancora positivo in Europa (+22%) e, sebbene più contenuto, in America (+10%), dove nei prossimi mesi è prevedibile un rallentamento, che auspicabilmente sarà compensato dalla dinamica positiva in Asia. "In un contesto sempre più difficile e competitivo, sono fiero di essere riuscito a mantenere la mia indipendenza e la stabilità del Gruppo, grazie anche al lavoro e all’impegno dei miei collaboratori e dei miei dipendenti – ha commentato Giorgio Armani, presidente e amministratore delegato del Gruppo Armani -. Il percorso strategico di medio-lungo termine che ho scelto di intraprendere continua a dimostrarsi efficace e i risultati lo dimostrano – sottolinea Armani -. Il 2022 si è concluso con un’ulteriore crescita che continua nel primo trimestre del 2023, confermando la solidità del Gruppo. Sono fermamente convinto che operare in un’ottica di continuità, seguendo un approccio concreto e coerente, incentrato sui valori che da sempre sono alla base della mia filosofia creativa e manageriale, sia l’unico modo per affrontare le sfide e gli imprevisti che caratterizzano lo scenario attuale". —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Gruppo Armani, nel 2022 ricavi a 2,35 mld (+16,5%)
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