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‘Storie di lotta’ a Cantagallo per l’80esimo anniversario della Liberazione

Una giornata che vedrà protagonista la voce dei testimoni con il podcast 'Ribelli'

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CANTAGALLO – Storie di lotta, d’arte e di pace, è il titolo delle celebrazioni per l’80esimo anniversario della distruzione e liberazione di Cantagallo in porgramma il 5 ottobre, promosse da Comune e Anpi e a cura della Fondazione Cdse. Una giornata che vedrà protagonista la voce dei testimoni.

“Coniugare la memoria della distruzione e della liberazione del nostro territorio con la necessità, sempre più urgente ed attuale, di promuovere la pace è l’obiettivo di questa giornata – sottolinea l’assessore alla cultura di Cantagallo Giulio Bellini – Per questo alla forza e all’emozione dell’ascolto della voce dei testimoni si collega il messaggio visivo dei manifesti pacifisti, che raccontano una storia vissuta anche dalle attuali generazioni”.

Sabato 5 ottobre alle 16 a Luicciana, nel palazzo comunale, il pomeriggio si apre con il sindaco di Cantagallo Guglielmo Bongiorno, l’assessore alla cultura Giulio Bellini e il presidente dell’Anpi Cantagallo Mauro Bolognesi.

Quindi Alessia Cecconi del Cdse presenterà il podcast Ribelli, promosso dal Museo della Deportazione e Resistenza e realizzato da Lorenzo Tempestini e Enrico Iozzelli. Sarà l’occasione per riascoltare le voci dei testimoni di uno dei passaggi più drammatici della storia della Val di Bisenzio. In particolare, l’emozionante testimonianza audio di Tosca Martini, raccolta dal CDSE nel 1988. Tosca racconta il noto episodio della bandiera rossa, cucita dalle donne del paese come simbolo della rivolta verso il regime fascista e la guerra e issata sul cipresso più alto di Usella l’1 maggio 1944 con il suo conseguente arresto. Una delle testimonianze più toccanti della Resistenza.

Verrà poi raccontato il passaggio del fronte nel territorio di Cantagallo, con foto e testimonianze. L’antico borgo di Luicciana, di origine medievale, fu sfigurato dalle mine che le truppe tedesche posero in tutto l’abitato, ubicato vicino alla Linea Gotica. Tra la primavera e l’estate del 1944 l’esercito tedesco costruì nelle foreste di Cantagallo un tratto dell’ultima linea difensiva della Campagna d’Italia, abbattendo faggete e castagneti per lasciare posto a bunker, piazzole, nidi di mitragliatrici. Pochi giorni prima del passaggio del fronte, a inizio settembre 1944, i Tedeschi minarono i villaggi di Luogomano, Cantagallo e molti edifici di Luicciana, come l’antico Palazzo della Torricella, radunarono quindi gran parte della popolazione costringendola a un drammatico sfollamento coatto a piedi fino ai borghi montani dell’Emilia. Luicciana fu completamente ricostruita nel dopoguerra, perdendo così la stratificazione architettonica del borgo originario. Nel 1983 il Centro di Promozione Artistico-Culturale di Prato, con la Pro Loco di Luicciana e il Comune avviarono un progetto di rinascita culturale del borgo dando vita al Museo all’Aperto: una collezione di 80 opere disposte sulle pareti delle case e in spazi pubblici, realizzate da artisti pratesi e da maestri internazionali.

Dalla guerra all’arte, un passaggio che si concretizza nell’esposizione di manifesti pacifisti provenienti dal Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale di Casalecchio di Reno. In mostra alcuni manifesti in dialogo con le opere d’arte della collezione comunale, come Pace Ora, del 1988, di Pablo Echaurren, grafico e pittore figlio del surrealista Sebastian Matta, che proprio a Luicciana ha lasciato l’opera più importante della collezione, ovvero Il Concertino in traforo ligneo.

Completa il programma domenica 6 ottobre alle 11.30 al Centro Visite di Cantagallo il concerto Ribellincor a cura di Legambiente Prato con il coro del circolo Arci fra i lavoratori di Porta al Prato di Firenze e le letture a cura del Comitato 5 aprile Prato/Sentieri partigiani e testimonianze del territorio dedicate alla Resistenza antifascista. Alle 12.30 pastasciutta antifascista (prenotazione obbligatoria al 338 6172364)

Per informazioni scrivere a eventi@bisenzio.it oppure info@fondazionecdse.it.

© Riproduzione riservata

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