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PRATO – Rischio idrogeologico, il Comitato Alluvione Galceti raccoglie 800 firme – 700 in più rispetto alle necessarie – per chiedere al Comune l’istituzione di un Osservatorio civico permanente, sul modello del neonato Osservatorio per l’area del Lungobisenzio. L’istanza, arrivata al vicesindaco Simone Faggi nella serata del 6 febbraio, sarà discussa martedì 11: l’obiettivo, l’approvazione di un progetto ritenuto “necessario per far fronte a una situazione divenuta insostenibile”.
A parlare è Laura Aronica, presidente del gruppo di impegno civico fondato nel giugno 2024 che dà voce alle comunità di Galceti, Figline e Maliseti: “L’idea di istituire un osservatorio è nata lo scorso 28 gennaio, quando il nostro comitato si è riunito in assemblea con l’associazione Attiva Prato. Grazie a loro, abbiamo preso conoscenza di questo strumento: si tratta di un istituto che permetterà di avviare un confronto costante fra i cittadini e i vari enti competenti sulle azioni da intraprendere nel territorio per diminuire il rischio idrogeologico legato alle bombe d’acqua”.
Bombe come quella tristemente nota del novembre 2023, che ha colpito il torrente Bardena, il Rio Valloni, il Rio Fontana, il Rio Castagno, il Fosso della Vella e tutto il reticolo fluviale minore, gettando nel fango della disperazione le comunità di Figline, Maliseti e Galceti. Tuttavia, la situazione ha radici ben più antiche: “I cittadini – prosegue la presidente – sono a conoscenza da ormai 40 anni delle difficoltà specifiche e frequenti del nostro territorio rispetto alle alluvioni. L’ultima emergenza si è verificata solo la settimana scorsa, quando una semplice allerta gialla e due ore di pioggia battente hanno preoccupato gli abitanti per tutta la notte. Una notte passata in bianco, con gli occhi incollati agli argini quasi straripanti del Bardena”.

Quello del Bardena, e di tutto il reticolo fluviale minore pratese, “è un problema di sicurezza. Ogni volta che piove – sottolinea Aronica – strade e case si allagano, ci sentiamo in pericolo. Dall’alluvione del 2023, nella pratica noi non abbiamo visto nessun intervento significativo per far fronte a questa situazione che si protrae identica da anni. Quello di cui abbiamo bisogno, non è una singola azione volta a mitigare l’emergenza immediata, ma una visione strutturale d’insieme sui lavori da realizzare lungo l’intero reticolo dei corsi d’acqua: l’Osservatorio servirà appunto per questo, ovvero a costruire una mappatura, pianificare gli interventi e stabilire parallelamente le risorse necessarie a realizzarli. E lo faremo tutti insieme: i cittadini potranno avere un ruolo attivo nel segnalare le criticità al Comune, che insieme alla Regione e al Genio civile avrà poi il compito di intervenire”.
‘Insieme’ è la parola chiave che guida il progetto del nuovo istituto, costruito sul principio della collaborazione: l’Osservatorio si propone di instaurare un rapporto diretto fra territorio, amministrazione e tutti i soggetti coinvolti nelle tematiche legate al rischio idrogeologico. Parola d’ordine, quindi, la partecipazione attiva degli abitanti, per “incentivare la realizzazione di una rete tra l’amministrazione, gli enti coinvolti per competenza, le professioni e la cittadinanza” si legge nell’istanza, che approderà in discussione in Commissione martedì 11 febbraio.

Nel documento si espongono dettagliatamente gli obiettivi del nuovo istituto, richiesto dal Comitato Alluvione Galceti seguendo l’iter indicato dal Regolamento comunale sulla partecipazione. Fra i principali, “Tutelare e salvaguardare la cittadinanza e il territorio; ripristinare un livello di rischio alluvione accettabile attraverso il controllo e mitigazione del rischio idrogeologico; attuare interventi atti a ridurre il rischio idraulico più elevato a livelli accettabili per la salvaguardia della sicurezza umana, dei beni e delle risorse culturali ed economiche del territorio; sviluppare una pianificazione territoriale decisiva per mezzo di ordinamento/coordinamento per competenze in materia, coinvolgendo le varie figure interessate riguardo l’assetto idrogeologico: programmare azioni, opere, vincoli utili al conseguimento di un assetto fisico dei corsi d’acqua coinvolti e nello specifico Bardena, Rio Valloni, Rio Fontana, Rio Castagno, Fosso della Vella e del reticolo minore associato”.
Del reticolo fluviale pratese si discuterà anche sabato 8 febbraio, a Palazzo Pretorio durante un consiglio comunale straordinario sul rischio idrogeologico.
“Da parte del Comune – la presidente del comitato – c’è molta disponibilità al dialogo e all’ascolto. Possiamo fare squadra per iniziare a cambiare le cose e guardare al futuro con speranza”.