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Violenza sessuale ai danni di due disabili, lettera aperta da Rete Insieme

Nell'appello la richiesta dell'utilizzo di dispositivi tecnologici e della presenza di almeno due operatori durante i tragitti

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PRATO – Rete Insieme, realtà riunisce sei cooperative impegnate nella gestione dei centri diurni per persone con disabilità della provincia di Prato  – Cui, Kepos, Margherita, New Naif, Tartaruga  e Girasole – invia una lettera aperta per “esprimere profonda vicinanza e piena solidarietà alle famiglie colpite dal terribile episodio di violenza nei confronti di due persone disabili e sostenere, con convinzione, l’iniziativa delle associazioni Progetto Futuro, Orizzonte Autismo, Aipd, condividendo la necessità di azioni concrete per la tutela delle persone con disabilità”.

La “lettera aperta” è stata inviata alle associazioni delle famiglie che hanno preso posizione sulla drammatica vicenda nei giorni scorsi e alle istituzioni, dal Comune di Prato alla Società della Salute e alla Asl. Si tratta dell’episodio di violenza sessuale che vede indagato un uomo di 70 anni, ora in carcere alla Dogaia. 

“Abbiamo atteso prima di scrivere questa lettera perché all’interno della nostra rete si è acceso un intenso confronto: l’episodio ci ha profondamente scossi, ha sollevato tante domande e ci ha spinti a riflettere su cosa avremmo potuto fare e su cosa possiamo fare, concretamente, per prevenire situazioni simili in futuro –  premettono le cooperative –  Sentivamo il bisogno di elaborare questa vicenda, perché riguarda da vicino anche il nostro lavoro quotidiano e il rapporto di fiducia che costruiamo con le famiglie“.

“Condividiamo il vostro sgomento e la preoccupazione per la fragilità di tante persone con disabilità, che spesso non hanno gli strumenti per difendersi o denunciare – si afferma nella lettera aperta – La fiducia nei servizi sociosanitari e, nella fattispecie, in quelli di trasporto è un valore imprescindibile, e proprio per questo riteniamo necessario un confronto costruttivo per rafforzare ulteriormente le tutele e la sicurezza”.

Rete Insieme rinnova fiducia al prezioso servizio svolto dai volontari ma chiede anche tutele come la presenza di dispositivi tecnologici e la presenza di due operatori. “Sappiamo bene che la maggior parte delle persone che operano nel settore del trasporto sociosanitario sono professionisti e volontari straordinari, che ogni giorno si dedicano con cura e attenzione al loro lavoro – si afferma nella lettera aperta – Per questo vogliamo che episodi così gravi non gettino ombre su chi, con impegno e passione, rappresenta un punto di riferimento per tante famiglie. Allo stesso tempo, riteniamo importante che vengano messe in atto misure di prevenzione efficaci, come quelle da voi proposte relativamente all’uso di dispositivi tecnologici e la presenza di almeno due operatori durante i tragitti. Siamo consapevoli delle difficoltà economiche e gestionali che il settore affronta, ma la sicurezza e la dignità delle persone con disabilità devono essere una priorità assoluta”.

Per questo Rete Insieme ha deciso di unirsi all’appello delle associazioni delle famiglie “affinché le istituzioni, con l’apporto di tutti, possano elaborare risposte concrete alle famiglie”

“Siamo disponibili a collaborare per trovare soluzioni che possano rafforzare la fiducia delle persone che ogni giorno affidano a noi il benessere dei propri cari – si conclude – Rimaniamo a disposizione per un confronto e un’azione comune su questi temi, con la speranza che da questo drammatico episodio possa nascere un cambiamento reale e duraturo”.

© Riproduzione riservata

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