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A Prato il turismo industriale guarda al futuro con TIPO

Dal 28 settembre immersione totale nel fascino di un patrimonio unico in Italia, tra green fashion, architettura del lavoro, cinema e memoria

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PRATO – A Prato il turismo industriale guarda al futuro.

Dal 28 settembre, con TIPO, immersione totale nel fascino di un patrimonio unico in Italia, tra green fashion, architettura del lavoro, cinema e memoria

È tutto pronto per la quarta edizione di TIPO – Turismo Industriale Prato. L’appuntamento che inaugura l’ormai affermata e apprezzata manifestazione è fissato per  sabato 28 settembre a Vernio. Dopo il grande successo dello scorso anno non poteva mancare un nuovo incontro con la morbidissima lana di alpaca all’allevamento Anticofeudo, seguendo il filo che unisce le Ande alla Val Bisenzio.

E ancora, i tessuti d’eccellenza, la green fashion, l’immortale e avanguardistico lavoro d’architettura industriale di Pier Luigi Nervi e due novità particolarmente significative di quest’edizione. La prima riguarda un viaggio nella storia del cinema e dei costumi di scena nati a Prato. La seconda, un percorso dedicato alla memoria: a Prato le fabbriche custodiscono anche storie di guerra poco conosciute che parlano di imprenditori e operai in lotta per salvare il patrimonio industriale e tessile cittadino. E quindi, in occasione del Giorno della Memoria, si potrà percorrere un itinerario nel centro cittadino seguendo questa traccia storica, sociale e solidale della comunità pratese. Si chiude, come ormai da tradizione con il TIPO Festival, giunto alla terza edizione: appuntamento dal 27 al 30 marzo.

TIPO – Turismo Industriale Prato è nato per far conoscere ai viaggiatori il territorio partendo dal passato e attraversando le grandi trasformazioni del presente, fino a “toccare” il futuro che si sta formando sotto gli occhi del visitatore alla ricerca di una meta originale nella Toscana che non ti aspetti, dinamica e contemporanea. Sono proprio le fabbriche a raccontare la città e il distretto del

Museo del Tessuto, del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci e del Mumat – Museo delle macchine tessili, come modello di imprenditorialità, cura dell’ambiente e progettazione culturale. Un “dentro e fuori” dalle archeologie industriali agli stabilimenti in attività, per toccare con mano i tessuti e la loro storia. L’esperienza di TIPO, avviata nel 2021 e ormai di grande successo, piace ai viaggiatori di tutta Italia che arrivano a Prato per visitare luoghi industriali suggestivi e ricchi di fascino, in cui è presente la mano di grandi architetti e si respirano le storie di coloro che li hanno vissuti. TIPO si può vivere in autonomia anche tramite l’app ufficiale, grazie alla quale è possibile organizzare il proprio tour attraverso itinerari tematici, tra musei e poli culturali, lungo il fiume Bisenzio, e visitando aziende attive, leader nella creazione di filati e tessuti sostenibili e di grande creatività.

“TIPO è una esperienza esclusiva legata in maniera totale al territorio dell’ambito pratese, attraverso un percorso turistico che si può definire sensoriale. Toccare i tessuti, sentire la consistenza delle materie prime scoprendo storie e segreti del fare moda – commenta Chiara Bartalini, assessora al turismo del Comune di Prato -. Tutto questo è possibile solo qui, dove nasce il turismo industriale, attraverso percorsi eterogenei che si sviluppano attorno all’archeologia industriale, all’ambiente fatto di gore e acqua, al riuso con preziosi e rari archivi di tessuti e modelli, in processo di eterna trasformazione come è la moda stessa, grazie alla visione illuminata di imprenditori non convenzionali che con caparbia forza e grande capacità commerciale hanno saputo rendere Prato nota nel mondo con uno spirito europeista d’avanguardia ante litteram”.

“Il Museo del Tessuto è ancora una volta lieto di partecipare all’organizzazione del progetto TIPO, giunto alla quarta edizione e ormai una certezza nel campo del turismo pratese, regionali e anche oltre – afferma Filippo Guarini, direttore del Museo del Tessuto di Prato –. Il Museo del Tessuto, insieme alla Biblioteca Lazzerini e al Polo Campolmi, costituiscono una tappa fissa delle visite di TIPO, effettuabili anche in autonomia attraverso l’app ufficiale. Più in generale, rappresentano un punto fermo del patrimonio storico e di architettura industriale del territorio da vivere, scoprire e raccontare”.

“Come Fondazione Cdse curiamo per il quarto anno gli itinerari di turismo industriale inseriti nel cartellone di TIPO e teniamo le fila dei tanti progetti che da TIPO sono nati per avere vita propria (come TIPO School, realizzazioni di Vr e Ar in Campolmi, TIPO App…) – sottolinea Luisa Ciardi, archeologa industriale della Fondazione Cdse –. Il successo della manifestazione, che si chiude anche quest’anno con il TIPO Festival a fine marzo, lo si misura anche in termini di immagine e di reputazione che Prato e tutto il suo ambito turistico stanno assumendo a livello di turismo industriale nazionale. La città laniera è ormai punto di riferimento per questa particolare forma di turismo: esperienziale, innovativo, esclusivo, che affonda le radici nella grande tradizione manifatturiera e vive del contatto con le aziende tessili votate alla sostenibilità, alla creatività e all’innovazione”.

La storia del tessuto a Prato è anche una “questione di Nervi”, il grande ingegnere e architetto che tra le due guerre fu chiamato dagli industriali pratesi a rinnovare e ampliare gli edifici dell’industria tessile in grande espansione. Pier Luigi Nervi a Prato ha potuto sperimentare nuove tecniche costruttive con l’utilizzo del cemento armato per le industrie e con un’opera assolutamente pionieristica ha rivoluzionato l’architettura del lavoro dell’epoca. Con un tour tra la Val Bisenzio e il centro di Prato si andrà alla ricerca di antichi opifici tessili e magnifici esempi di archeologia industriale, nei quali emergono i tratti caratteristici e le soluzioni tecnologiche innovative dell’opera di Nervi. Si andrà inoltre alla scoperta delle lavorazioni attive oggi nel segno di Nervi sia nel campo della moda che nella produzione di tessuti high performance e tecnici, come quelli legati alla creazione di vele per natanti da competizione.

Tutti i tour si svolgono con ritrovo sul posto con mezzi propri. Costo, comprensivo di ingresso e visita guidata: 15 euro.

TIPO – Turismo Industriale Prato è promosso da Comune di Prato, Fondazione Museo del Tessuto, Fondazione Cdse – Centro di documentazione storico etnografica; in collaborazione con i Comuni di Cantagallo, Carmignano, Poggio a Caiano, Montemurlo, Vaiano, Vernio, e con Centro per l’arte contemporanea “Luigi Pecci”, Acte (Associazione comunità tessili europee), Visit Tuscany, Prato Turismo. Partner organizzativo: Fonderia Cultart.

© Riproduzione riservata

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